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Massimo Cacciari contro lo sgombero di Askatasuna: "Un errore, chi c'era"

domenica 21 dicembre 2025
Massimo Cacciari contro lo sgombero di Askatasuna: "Un errore, chi c'era"

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Massimo Cacciari contro il governo. Il caso è quello di Askatasuna, reduce dal recente sgombero e oggetto delle violenze in pazza avvenute sabato pomeriggio. "Nella stragrande maggioranza dei casi, come per esempio qui a Milano al Leoncavallo, non solo non facevano male a nessuno, ma realizzavano qualcosa di positivo". Il motivo? "Erano centri di aggregazione di alcuni settori giovanili in modo assolutamente pacifico, con dibattiti e discussioni, a cui qualche volta ho partecipato pure io. Ormai sono una minoranza che non ha più la forza e le dimensioni di qualche decennio fa, nel bene e nel male". Insomma, intervistato da La Stampa il filosofo critica la decisione di sgomberare il centro sociale più noto d'Italia.

Per lui "sgomberarli e basta è un errore. […] Mandarli via significa creare motivi di frustrazione, di dissenso, di polemica. E vuol dire rendere ancora più difficile la condizione giovanile nel nostro Paese. I luoghi occupati andrebbero regolarizzati, riconoscendo la funzione sociale che la gran parte di loro ha svolto in questi anni".

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Da ex sindaco di Venezia, Cacciari ricorda il suo trascorso e come gestiva situazioni analoghe: "Molto semplice. A chi voleva occupare dissi che gli edifici non si occupano. È, però, interesse anche della città che ci sia un centro di ricreazione, di discussione giovanile. Per realizzarlo il Comune deve fare un bando pubblico. A questo bando può partecipare chi vuole, di destra o di sinistra". Successivamente "gli uffici competenti valutano, poi, tra i partecipanti chi corrisponde meglio ai requisiti previsti. In questo modo si trasforma il centro sociale in un organismo culturale di interesse sociale per la città. Questa era la cosa che andava fatta durante gli scorsi decenni. Credo che sia stata realizzata solo a Venezia".