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L'idea della Severino sul sisma:usiamo detenuti per ricostruzione

Il Guardasigilli: rendiamo i carcerati non pericolosi protagonisti della ricostruzione.

Lucia Esposito
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  Far lavorare i detenuti non pericolosi nelle zone dell'Emilia colpite dal terremoto e renderli protagonisti della ricostruzione. E' l'idea che del ministro della Giustizia Paola Severino, nel  corso di una conferenza stampa all'interno del carcere di Bologna, dove è intervenuta per controllare di persona la situazione   penitenziaria in seguito al sisma. "E' un'idea, devo parlare con il provveditore e il direttore, ma  mi piacerebbe rendere utile la popolazione carceraria non pericolosa   per i lavori di ripresa del teritorio" ha detto il ministro   specificando che "in un momento come questo del terremoto che impone interventi immediati e tempestivi si potrebbe vedere anche parte della  popolazione carceraria come protagonista di quella che può essere una  ripresa esemplare".  Tossicodipendenti e extracomunitari La Severino ha poi spiegato quali sono le ragioni che l'hanno stanno dietro alla sua idea: prima di tutto ha detto "è un modo per spingere il deternuto a socializzare"  e poi "insegna alla cittadinanza a considerare il detenuto un soggetto che può essere utile per la società". Citando l'esempio della casa circondariale di Bologna che vede tra la popolazione carceraria solo 101 detenuti in alta sicurezza, mentre 246 sono i tossicodipendenti e il 57% sono extracomunitari, il ministro ha spiegato che i protagonisti di questa iniziativa potrebbero essere individuati proprio tra queste ultime due fasce. Tra i tossicodipendenti e gli extracomunitari "in tanti casi - ha detto Severino - c'è una grande voglia di ricominciare".   

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