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Berlusconi: "La mia lettera agli italiani è un esempio di buona politica. Mi ringrazieranno"

Eliana Giusto
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  Di seguito il testo integrale dell'intervista a Silvio Berlusconi del direttore di Libero, Maurizio Belpietro. Il colloquio è andato in onda ne La Telefonata di Canale 5 (Clicca qui per guardare il video su Libero Tv). Da piu' parti si annunciano azioni legali contro la sua lettera sull' Imu. Non c'era un modo piu' soft per proporla? La mia lettera è un ottimo esempio di buona politica, un modello di comportamento per i politici che fanno solo promesse, ma che poi non le realizzano, al contrario di quello che sempre fatto io. L'unica stonatura in questa vicenda è la reazione scomposta, brutale e offensiva dei nostri avversari a partire da Bersani che mi ha dato dell'imbroglione per far credere che la restituzione non fosse una cosa certa invece che certissima come è. Tra l'altro se vincendo non operassimo la restituzione dell'Imu ogni italiano con in mano quella mia lettera impegnativa e formale potrà farmi causa e chiedere i suoi soldi direttamente a me. Diversamente da Bersani, e anche da Grillo, io ho presentato molte proposte costruttive, come quella per l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, che per noi è sacra, e per la restituzione dell'Imu pagata nel 2012. Nella lettera inviata agli italiani ho anche spiegato perché abbiamo deciso questa restituzione. Noi, se gli italiani ci daranno il consenso per assumere il governo dell'Italia, delibereremo l'abolizione e la restituzione dell'Imu nel primo consiglio dei ministri (come abbiamo fatto per l'Ici nel 2008). I soldi arriveranno ai contribuenti al massimo entro maggio, e intendiamo dare a questa restituzione il significato di un atto di ricucitura, di pacificazione tra lo Stato e i cittadini, per fare sì che lo Stato e il fisco non siano visti più come entità oppressive e addirittura nemiche, ma come entità amiche attente ai bisogni delle imprese e delle famiglie. Se fosse guidata da leader intelligenti, la sinistra e gli altri partitini dovrebbero ringraziarci. Come ci stanno ringraziando, scrivendoci, molti italiani che hanno ben compreso il nostro messaggio Pensa che abolire l' Imu bastera' a far ripartire l' economia? Ho detto più volte che non ci fermeremo all'abolizione dell'Imu. La nostra proposta è fondata sulla diminuzione delle tasse e cioè sulla ricetta liberale del benessere: meno tasse sulle imprese e meno tasse sulle famiglie, uguale a più consumi, più produzione, più posti di lavoro, quindi anche più entrate per lo Stato, che così potrà aiutare chi è rimasto indietro. Noi abbiamo posto la massima attenzione a quella che è l'imposta più odiosa per gli imprenditori, l'Irap, che ho definito Imposta rapina, che ridurremo gradualmente e aboliremo in quattro anni. Per dare lavoro ai giovani abbiamo fatto poi una proposta di buon senso. In Italia non abbiamo il petrolio vero, ma abbiamo un petrolio costituito da 4 milioni di imprenditori. Se ciascuno di loro vorrà assumere un giovane collaboratore a  tempo indeterminato, per 3-5 anni non pagherà né tasse né contributi sul salario o sullo stipendio del collaboratore. E questo speriamo che possa dare una qualche spinta alla soluzione del problema dei giovani disoccupati. Per le famiglie, oltre all'abolizione dell'Imu sulla prima casa, abbiamo previsto la riduzione dell'Irpef a due sole aliquote, il 23 e il 33 per cento, e l'introduzione del quoziente familiare, per aiutare le coppie che hanno più figli da mantenere. Proposte che non creeranno un solo euro di debito, perché abbiamo previsto in modo scientifico dove prendere i soldi, tagliando del 2% all'anno, 80 miliardi in cinque anni la spesa dello Stato, che è di 800 miliardi l'anno. Quindi un taglio del tutto fattibile. Noi, a differenza della sinistra, per rilanciare l'economia taglieremo le spese; loro pensano di mantenere l'Imu e introdurre la patrimoniale sul ceto medio. E questo sarebbe per l'economia un vero disastro, che non possiamo permettere. Il Presidente dell'Europarlamento Schulz ha detto che lei ha messo nei guai l'Italia. Perche' queste invasioni di campo tedesche? Lasciamo perdere Schultz e parliamo di cose serie. Il fatto e' che tanti politici tedeschi si permettono di entrare a gamba tesa nella campagna elettorale italiana perché si sono abituati male nell'ultimo anno: con Monti pensano di avere un amico servizievole a cui si possa tranquillamente dire cosa fare e cosa non fare. Con me, erano invece abituati a uno pronto a lottare per la difesa dei nostri interessi, degli interessi degli italiani. Ieri una pagina del Corsera recava un appello di alcune donne sue sostenitrici. Dunque non sono solo a sinistra? Scusi, ma la sua domanda si basa su un presupposto sbagliato. La maggioranza delle donne in Italia ha sempre votato per noi e non per la sinistra. I miei governi hanno fatto molto per le donne, la sinistra non ha mai fatto nulla. Le donne sono intelligenti più degli uomini, più svelte a capire e più rapide nel decidere. Sono doti innate, in campo quando si deve gestire il bilancio familiare, condurre bene una casa e valutare chi si batte per il rispetto del tuo ruolo e per il tuo benessere e chi invece fa solo chiacchiere. Ebbene, le donne hanno capito che noi lavoriamo per il loro bene e per il bene delle loro famiglie, mentre la sinistra dell'invidia sociale fa solo chiacchiere, inventa scandali anche dove non ce ne sono, e aiutata dai giornali compiacenti, crea casi assurdi come quello della venditrice di Padova, alla quale non avevo detto niente di male, anzi le avevo fatto dei complimenti aiutandola nella sua esposizione con grande suo compiacimento e divertimento. E poiché poi qualcuno l'ha sobillata e magari costretta a fare l'offesa, le ho perfino chiesto scusa, anche se non ce n'era alcun motivo. Anche per questo, ho letto con piacere l'appello che a nome delle donne italiane mi è stato rivolto sul Corriere della Sera che, tra l'altro ha contribuito a ristabilire quella verità che la sinistra ha cercato di manipolare.  In un solo anno in Italia 142mila imprese hanno chiuso i battenti. Ma come si riapre un'azienda che e' fallita? Un'azienda fallita non riapre. Bisogna fondarne una nuova. Ma anche qui, scusi, i suoi dati mi sembrano sbagliati. Nel 2012, l'anno del governo dei tecnici, nella realtà un governo di dilettanti, le aziende chiuse sono state 360 mila, ben mille al giorno. Quando mi sono state fatte vedere queste cifre non credevo ai miei occhi. Ho chiesto se c'era uno zero di troppo. No, il disastro è proprio di quelle dimensioni: un disastro determinato dal governo Monti con le sue tasse, e con l'atteggiamento ostile e cattivo di Equitalia che hanno portato l'Italia in una recessione senza fine. Per rimettere in moto l'economia si deve rovesciare questa politica, e come le ho detto prima applicare l'equazione liberale del benessere, a cominciare da  meno tasse sulle imprese.  E' tornato a ribadire che per lei lo spread e' inutile. Ma allora in Europa sono tutti pazzi a prestare attenzione a questo indice? Ho detto che lo spread è stato un imbroglio perché si è usato come metro di giudizio per l'operato di un governo mentre dipende solo dall'andamento indipendente del mercato finanziario dei titoli di stato. Lo spread misura la differenza tra i tassi d'interesse che si pagano in Italia sui titoli del Tesoro e dei tassi d'interesse che si pagano in Germania sui Bund. Si parli quindi di 1, 2, 3, 4 punti di differenza. Si parli direttamente dei due diversi interessi ad esempio del 3,30% per i bund e del 4,30 per i nostri titoli. La differenza è di 1 punto. Lo spread a 200, 300, 400, 500 punti impressiona, è stato usato appunto per fare impressione.  Questo scarto negli interessi risente di fattori speculativi che non hanno nulla a che vedere con l'azione dei governi. Prova ne sia il fatto che lo spread in Italia non è sceso per merito del governo tecnico, come dice Monti con le sue solite vanterie prive di fondamento, ma soltanto per merito di Mario Draghi. E' stato sufficiente che Draghi dichiarasse che la Bce era pronta a fare tutto il necessario per tutelare l'euro, anche acquistando titoli della durata massima di tre anni dei Paesi sotto attacco, e la speculazione ha mollato la presa per non rompersi i denti. Questi sono fatti: come è un fatto che l'aver contribuito a far cadere il nostro governo con il pretesto dello spread è stato un vero e proprio imbroglio, al quale hanno concorso in tanti: l'opposizione, i giornali italiani e stranieri di sinistra, e soprattutto il tradimento di Fini, che ci ha fatto mancare una solida maggioranza. Bersani non esclude alleanze ne' con Monti ne' con il movimento 5 stelle. Il PdL sembra non avere l'attrattivita' del Pd. E' cosi'? Lo scenario che lei descrive va rovesciato per farne una lettura giusta. Monti e il suo centrino hanno già detto che se entreremo alla Camera, il che è tutto da vedere, si alleeranno con Bersani, quindi votare Monti, Casini e Fini significa  togliere voti alla coalizione dei moderati e regalare il proprio voto alla sinistra. Quanto allo “scouting”, alle esplorazioni che Bersani vuole fare tra i grillini che saranno eletti in parlamento, significa che ha capito anche lui che l'80 per cento dei grillini vengono dall'estrema sinistra, dall'ex Psiup, dai No Tav,  dai Centri sociali e addirittura dai Black Block. Una sinistra con cui il Pd ha radici culturali comuni, a cominciare dall'invidia e dall'odio tipico degli ex comunisti verso chi con il lavoro, il sacrificio, magari con il rischio imprenditoriale si è costruito una posizione di benessere.  Questa la chiama forza attrattiva?  La considera un appeal politico superiore al nostro?  Scusi, ma queste confusioni sono fuori luogo. Noi siamo il partito guida dei moderati, e con noi si sono alleati altri partiti moderati, che  hanno principi e valori in sintonia con il nostro credo liberale e con la nostra religione della libertà. Un credo e valori che sono condivisi dalla maggioranza degli italiani fin dal 1948. Per questo chiedo agli italiani moderati di ignorare chi come Monti, Casini e Fini vuole portare il loro voto in dote a Bersani e a Vendola, ma di votare per il Popolo della libertà. E' uno degli ultimi appelli agli elettori. Le tasse restano la sua priorita' o c'e' spazio anche per altri argomenti portanti? Il nostro programma non prevede solo la riduzione delle tasse, ma tante riforme strutturali necessarie per ammodernare l'Italia. La prima riforma, ma anche la più importante, è quella per cambiare l'architettura dello Stato, per dare al premier, gli stessi poteri che hanno i suoi colleghi in Europa, compreso l'uso del decreto legge per poter affrontare i problemi in modo tempestivo ed efficace. Potrei davvero stare qui con lei e parlare per ore di tutte le misure che abbiamo indicato nel nostro programma, dall'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti fino all'innalzamento del limite per l'uso del contante, limite che la sinistra vuole ridurre ancora, portandolo a 300 euro. Per molti settori commerciali, come quelli dell'abbigliamento, del lusso e del made in Italy che hanno già sofferto per il limite di mille euro, questa misura sarebbe il colpo di grazia. Se vogliamo salvarci da questi metodi da Stato di polizia fiscale, che ucciderebbero l'economia e ci toglierebbero la nostra libertà abbiamo una sola possibilità quella di votare per il Popolo della libertà per non mandare al potere la sinistra  di Bersani e di Vendola e poi di Monti, Fini e Casini e poi di Grillo, di Giannino e di Ingroia. Un esercito Brancaleone da far venire i brividi ma che ci sottometterebbe con l'oppressione burocratica, l'oppressione giudiziaria, l'oppressione fiscale. Un'armata Brancaleone forse comica ma soprattutto cattiva e spietata, pericolosissima per la nostra libertà.  

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