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Pd in frantumi: emorragia di tesserati in tutte le maggior città. E Prodi non smentisce l'addio...

Manifestazione del Pd

A Milano e Bologna la campagna di tesseramento prosegue a rilento. A Torino si parla di pacchetti di tessere clientelari. E a Siena tira aria di scissione

Sebastiano Solano
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L'elezione di Guglielmo Epifani alla segreteria non ha placato l'ira dei militanti del Pd. In diversi circoli d'Italia c'è aria di smobilitazione. Già qualche giorno fa il responsabile delle Festa dell'Unità di Bologna, la più grande e l'unica a mantenere ancora il vecchio nome, dichiarava: "La manifestazione è riuscita a sopravvivere a tutti i cataclismi, ma ora la delusione è davvero tanta, inutile nasconderlo". Seguivano a ruota commenti dello stesso tenore, tutti tesi ad evidenziare la penuria di volontari.  Rischio emorragia - A confermare la delusione è la rabbia dei militanti dopo il triste spettacolo offerto dalla dirigenza durante l'elezione del presidente della Repubblica c'è ora lo spettro di una diserzione di massa della campagna di tesseremanto 2013 del Pd. A Repubblica il politologo Carlo Galli, iscritto allo stesso circolo bolognese di Romano Prodi, spiega senza giri di parole: "Il rischio emorragia c'è". E a proposito di Bologna il tesseramento prosegue a rilento: la campagna è appena iniziata, ma le difficoltà sono evidenti. Tanto più che Bologna è la città simbolo del Pd. Nico Stumpo, uomo-macchina del Pd e responsabile organizzativo sdrammatizza ma conferma i timori: "Se c'è la disaffezione per la politica, perché non dovrebbe riguardare anche i Democratici? Mica il nostro partito è un ente astratto".  La 'bomba' Siena - In Lombardia la storia non cambia. Il segretario regionale del partito Maurizio Martina non si nasconde: "Le difficoltà ci sono, inutile negarle, però le assemblee sono partecipate". A Siena, altra roccaforte del Pd travolto dallo scandalo Mps, si è arrivati ad una spaccatura ormai definitiva: alle amministrative del 26-27 maggio, il partito è diviso tra renziani e anti-renziani, e con il rischio ballottaggio che si fa sempre più concreto la debacle è tutt'altro che da escludere. Lo strano incremento a Torino - L'unica regione che non sembra soffrire di quella che si annuncia come una diserzione di proporzioni storiche è il Piemonte e in modo particolare la città di Torino, dove la protesta degli OccupyPd è iniziata. I tesserati, nella città della Mole, sono in aumento esponenziale. Il sospetto però è quello di 'pacchetti' di tessere clientelari. Il timore è cofnermato da uno degli OccupyPd di Torino: "Abbiamo ricevuto preoccupanti segnalazioni di un incremento repentino, quanto ingiustificato in questo periodo, di "pacchetti" di tessere recapitati dal centro verso la periferia". I numeri in effetti sono a dir poco strani: dagli 8900 tesserati del 2013 si è già arrivati ai 12mila del 2013. Un incremento di oltre il 30%. Prodi lascia -  I comitati renziani di Milano intanto hanno ieri iniziato a far circolare una petizione per chiedere scusa a Prodi per il trattamento ricevuto durante la corsa per il Colle, chiedendogli di restare. Ma a chi gli chiede se sia davvero intenzionato ad abbandonare il Pd o se sia invece solo gossip, il padre nobile del Pd replica velenoso: "E' un gossip fondato". Prodi è insomma pronto ad abbandonare il Pd al suo destino. E tanti, tantissimi militanti sono pronti a seguirlo.

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