Cerca
Cerca
+

Pdl, Bondi: "Guerra civile se non si trova una soluzione"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Il Pdl annuncia una manifestazione per domani, domenica 4 agosto, a Roma per le 18. Dopo le indiscrezioni, la conferma: si terrà in via del Plebiscito, nella strada dove si trova Palazzo Grazioli (la residenza del Cav a Roma) e non in piazza Santi Apostoli. "Da tutta l'Italia ci giungono notizie di iniziative spontanee e di una vera e propria mobilitazione diffusa a sostegno di Silvio Berlusconi. Per far confluire tutte queste iniziative in un'unica direzione, invitiamo tutti coloro che vogliano manifestare subito la propria vicinanza al Presidente Berlusconi a stare con noi e con lui, domani alle 18, a Roma, a via del Plebiscito", annuncia il Coordinamento nazionale degli azzurri. Confermata la presenza di Berlusconi, ci si chiede se parteciperanno anche i ministri del governo Letta. Alta tensione - La sentenza Mediaset che ha condannato Silvio Berlusconi ci ha messo poche ore a infiammare il clima politico. Alla vigilia l'ultimatum del Cavaliere: "Riforma della giustizia subito o si torna al voto". In parallelo, i capigruppo Renato Brunetta e Renato Schifani, annunciano la prossima salita al Colle per chiedere la grazia a Giorgio Napolitano, una strada difficile da percorrere. A gettare ulteriore benzina sul fuoco che potrebbe spazzare via le larghe intese, ora, è il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi. "Guerra civile" - L'attacco dell'ex ministro della Cultura arriva in una nota: "O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio tra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibilie l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano, oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti". Poche parole, ma incendiarie, quelle scritte da Bondi, che hanno irritato il Colle. Ambienti del Quirinale definiscono le parole di Bondi "dichiarazioni irresponsabili". E con il Colle si schiera anche il premier Enrico Letta. Il presidente del Consiglio chiede che si "tenga fuori il Quirinale" dalle tensioni politiche e "si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio e ricattatorio". Letta però, secondo fonti vicine a palazzo Chigi, intende "ascoltare con attenzione i contenuti e i toni dei discorsi di domani alla manifestazione del Pdl". "Ascoltare le nostre richieste" - A tendere ulteriormente la corda le parole di Paolo Romani, senatore azzurro, che spiega intervistato da Repubblica: "Non possiamo che ribadire la richiesta forte di rimettere Berlusconi nelle sue facoltà politiche, alla guida della nuova Forza Italia e del centrodestra italiano. Se non c'è alcuna risposta alle nostre richieste - avverte - ho l'impressione che l'unica opzione sia quella di ridare la parola agli elettori. Nessuno di noi si tirerà indietro pur di raggiungere l'obiettivo irrinunciabile", ossia la possibilità che vengano ripristinati i diritti politici di Berlusconi. Infine Maurizo Lupi fa sapere che "i ministri del Pdl domani non parteciperanno" alla manifestazione, che "sara' di grande responsabilita'", per "evitare strumentalizzazioni".   

Dai blog