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La Meloni attacca Marina: "Lei dopo Berlusconi? Faccia le primarie"

Il centrodestra cerca un leader dopo Silvio. La scelta della figlia non convince e da Fratelli d'Italia ritorna l'idea delle primarie. Intanto Angelino viene pugnalato ancora

Ignazio Stagno
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C' è grande confusione sotto il cielo. Azzurro. Nel centrodestra sono ricominciate le grandi manovre per la successione di Silvio. La battaglia intestina era stata interrotta lo scorso autunno quando il Cav decise di chiudere le primarie e di ripresentarsi al voto come leader indiscusso del centrodestra. La scelta si rivelò vincente. Una rimonta magistrale e un governo delle larghe intese insperato fino ad ottobre scorso. Insomma il Cav ha seguito il suo istinto ed ha avuto ragione. Ora però le cose si complicano. Con la condanna definitiva della  Cassazione è suonato l'allarme. "Dopo Silvio chi?". Questa la domanda che in tanti si fanno nelle stanze del Pdl. Ieri dal palco di via del Plebiscito il Cav è stato chiaro: "Io non mollo e resto in campo". Ma nonostante il coraggio, il leone appare ferito. Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it "Secondo voi i ministri Pdl dovevano andare in piazza con Silvio?" Ravetto vs Alfano -  Così chi si batte il petto per la sua condanna, probabilmente in queste ore è più impegnato a pensare alla successione. In questo momento, va ricordato, il segretario del Pdl è Angelino Alfano. Ma lui non è mai stato digerito dal partito. Così mentre il Cav attende risposte dal Colle, gli azzurri attaccano Alfano per cominciare, sin da subito, a minarne ogni opportunità per la leadership del centrodestra. A fare la voce grossa contro Alfano è Laura Ravetto. La deputata del Pdl afferma di aver “chiesto spiegazione a uno dei ministri Pdl per la loro assenza nella manifestazione di domenica”. Risposta, “e' stata una scelta concordata con il Presidente”. “Io pero' personalmente non ci avrei visto niente di scabroso nel partecipare”, dice Laura Ravetto. “Alfano avrebbe potuto andare”, incalza la deputata Pdl: “Era una manifestazione del nostro popolo”, sottolinea. A questo va aggiunta anche la critica arrivata oggi da il Giornale, che con la penna di Sallusti definisce "ipocrita la scelta dei ministri di non partecipare alla manifestazione". La Meloni pronta alle primarie -  Ma gli smottamenti interni non finiscono qui. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, non vuole accettare passivamente l'avvicendamento Silvio-Marina alla guida del Pdl e del centrodestra. L'ex ministro della giuventù riporta alla luce le primarie e mette nel mirino proprio la figlia del Cav: "Marina leader? Non sono d'accordo. Penso che anche lei come tutti debba correre alle primarie del centrodestra". E al Meloni-pensiero faranno certamente riferimento i suoi compagni di partito, Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Lo scorso autunno Meloni e Crosetto erano in corsa proprio per le primarie che il Cav ha affossato con la sua ri-discesa in campo. Una ferita ancora aperta, che al primo momento utile ritorna a farsi viva. Le donne del Pdl tifano per Marina, ma non tutte. I falchi invece bocciano la candidatura di Marina. Brunetta è chiaro: "non mi piacciono le dinastie". E Verdini aggiunge: "Siamo un partito non una famiglia". Insomma il Cav avrà pure tto che "non molla". Ma sul futuro il centrodestra ha già cominciato a lavorare. E quella parola "primarie" è tornata nell'aria. Come una minaccia. Ma forse anche come un'opportunità. (I.S.)

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