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Vendola: "Viva Renzi, oggi mi sento vicino a lui"

Matteo Renzi e Nichi Vendola

Tre mesi fa era bersaniano, ora adora il rottamatore: "Mi sento vicino a lui e a Civati". Opportunismo. Ma anche paura che la Boldrini gli soffi la poltrona

Ignazio Stagno
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Casini e Vendola hanno un punto in comune: l'opportunismo. Entarmbi sanno interpretare il vento e cambiano l'inclinazione della vela ad ogni raffica. Nichi però supera Pierfurby. Sinistra e libertà gli sta sfuggendo di mano. Troppo ingombrante Laura Boldrini, il cui presenzialismo oscura il leader. Così il governatore pugliese, che teme anche per la sua stessa poltrona di segretario (nel partito gira voce che lady Montecitorio possa essere un'ottima sostituta), prova a cambiare la rotta: "Mi sento renziano". Vendola vuole avvicinare l'area dei rottamatori alle sponde rosse di Sel. Nichi ha fiutato che il terremoto politico è già partito un minuto dopo la condanna di Silvio Berlusconi in Cassazione. E da buon opportunista si adegua. "Mi sento renziano" - Così, esplicitamente, inizia a sostenere la causa di Matteo Renzi: "Francamente sono più vicino oggi a tutti quelli che dicono che le larghe intese sono una catastrofe per il Paese. Se lo dice Civati, viva Civati, se lo dice Renzi, viva Renzi. Sarei contento che lo dicessero anche nella sinistra del Pd, che in questo momento appaiono come i guardiani del bidone", afferma Vendola in un'intervista all'Unità. Sono lontani i tempi in cui Nichi twittava: "Per l'Italia giusta e per avere lavoro e diritti serve Pierluigi Bersani". Memoria corta -  L'amore incondizionato del governatore pugliese per l'ex segretario è morto subito il varo delle larghe intese. Ma un'apertura verso il "Satana liberale" della sinistra, Matteo Renzi, è certamente una sorpresa. Vendola sa che probabilmente il sindaco di Firenze è il cavallo vincente dei democratici e non vuole restare fuori dalla partita visto il suo passato "bersaniano". Ma se Renzi non dovesse farcela, allora Vendola ha già pronto il piano B che porta dritti dritti a casa Grillo: "Il Pd non è il destino di Sel, l'alleanza con il Pd è una libera scelta che si fonda sulla condivisione di un progetto politico e di un sogno, ma se il Pd diserta la trincea del cambiamento, andremo altrove". Verso il M5S, come in tanti sostengono. Insomma l'obiettivo di Vendola è quello di non affondare. Renzi? Grillo? Vanno bene tutti purchè Sel non faccia la fine dell'Udc...(I.S.)

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