Cerca
Logo
Cerca
+

Casaleggio contro Grillo:è finita la luna di miele

Casaleggio e Grillo

Ignazio Stagno
  • a
  • a
  • a

Il Movimento Cinque Stelle è a un bivio. Nonostante le smentite la voglia di dare vita ad un nuovo esecutivo c'è. Anche se sussurrata a bassa voce. Ma su un eventuale nuovo governo o su una possibile alleanza col Pd, il Movimento si spacca. E si spacca anche ai piani alti. Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo vanno su due binari opposti. Il guru è un talebano della "non-trattativa", mentre il comico genovese in realtà sostiene la linea dell'apertura al Pd (nonostante le smentite). Una spaccatura al vertice del Movimento potrebbe essere letale. Il M5S è stato sempre identificato come un corpo unico con due cervelli, quello di Beppe e quello di Gianroberto. Ma la storia adesso è cambiata. Prima considerazione: il guru ha iniziato a parlare, a rilasciare interviste e a porsi di fatto come un leader attivo, alla pari di Beppe. Due galli in un pollaio - L'intervista rilasciata qualche settimana fa a Gianluigi Nuzzi, dicono i bene informati, ha lasciato segni nei piani altri del M5S. Beppe non gradisce troppo le prese di posizione del guru. Casaleggio ha parlato di "crisi economica, di eventi choc in autunno e di rivolta in piazza". Una linea che nonostante le cicliche "sparate rivoluzionarie" del comico è differente da quella di Beppe: non a caso nel suo ultimo post sul blog ha chiesto le dimissioni di Napolitano, per poi parlare di "un nuovo governo", non di elezioni anticipate. Insomma Grillo guarda al futuro (politico). Ha capito che l'immobilismo all'opposizione non fa bene al Movimento. I suoi eletti intanto, da Nuti a Cotti, preparano mail e testi con cui cercano di aprire la strada a un nuovo esecutivo coi democratici o con altre forze politiche. Grillo questo lo sa e non può ignorarlo. Pena: perdere il Movimento. Gli elettori M5S tifano governo -  Secondo l' ultimo sondaggio Ipr per Linea Notte (Rai3), più del 50 per cento dell'elettorato grillino è favorevole ad un governo di scopo col Pd. Ma un altro 37 per cento lo farebbe senza limiti di tempo. E' su questi numeri che si gioca la partita del Movimento Cinque Stelle. Così sorge il dubbio che dietro ai post di chiusura di Grillo ci sia lo zampino di Casaleggio. Il guru ha affermato di tener conto "solo dell'opinione pubblica, non dei partiti". Casaleggio tifa catastrofe per poi passare alla cassa dell'elettorato. Ma non è detto che lo schema funzioni. Grillo ha compreso il pericolo. Un altro giro a vuoto all'opposizione il M5S non può permetterselo. Ed è qui che probabilmente potrebbe saltare il banco. Grillo soffre troppo la presenza di Casaleggio.  Scelta difficile - Il comico, forse, ha interpretato meglio la pancia degli elettori grillini. E allora un giorno apre al Pd e l'atro chiude. Muove le acque per vedere le reazioni. Ma Casaleggio non digerisce questa linea, considerata schizofrenica. I due cervelli, prima o poi, sono destinati a uno scontro. E paradossalemnte "i dissidenti" grillini sono più sulla linea Grillo che su quella di Casaleggio. Beppe per dare senso alla sua avventura politica deve liberarsi di Csaleggio. Altrimenti il "niet" ad oltranza sarà un boomerang dolorosissimo. La luna di miele è finita. Ora Grillo deve scegliere: o il M5S o Casaleggio. Qualunque sia, la scelta sarà drammatica. (I.S.)

Dai blog