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Parlano le colombe, i falchi taccionoma tifano per la crisi di governo

Michaela Biancofiore

Tra le amazzoni l'unica a farsi sentire è la Biancofiore: "Silvio rifletterà sulla richiesta di grazia"

Nicoletta Orlandi Posti
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Dopo la nota del Colle, falchi pidiellini più defilati, colombe allo scoperto. Una linea condivisa, per ora, non c'è. Da Arcore in serata non è arrivato alcun segnale, anche se i fedelissimi, ormai, sanno interpretare perfino i silenzi del capo. C'è chi giura che Silvio è un leone ferito che presto farà sentire di nuovo il suo ruggito, chi sostiene che abbia preso con moderata soddisfazione i contenuti della nota quirinalizia. E se tra le amazzoni l'unica a farsi sentire è Michaela Biancofiore, che si dice convinta che «Silvio rifletterà sulla richiesta di grazia», da Maria Stella Gelmini arriva una dichiarazione che plaude all'intervento di re Giorgio. «Ci riconosciamo nella nota del presidente della Repubblica che dimostra come il problema da noi posto dell'agibilità politica di Berlusconi non sia un fatto personale di Silvio Berlusconi, ma una questione schiettamente politica», fa sapere l'ex ministro. «Ci conforta che il presidente l'abbia ben presente in tutti i suoi aspetti e nelle sue possibili conseguenze. E che sia alla sua attenzione con serietà e impegno». Per la Gelmini «valuteranno poi  Berlusconi e il Pdl le iniziative da intraprendere in sede politica». Di importanti aperture da parte del Quirinale parlano anche due big come Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, oltre a Barbara Saltamartini e Anna Maria Bernini, per la quale «è possibile e necessario trovare tutte le vie che garantiscano agibilità politica a Berlusconi e rappresentanza al suo popolo».  È il passaggio della nota del Colle sulla riforma della giustizia a riscuotere maggior successo nella pattuglia Pdl. Primo perché si tratta di uno dei cavalli di battaglia dei berluscones, poi perché significa che il capo dello Stato ha voluto lanciare un avvertimento a chi avalla comportamenti non proprio cristallini da parte di certe toghe. «Il presidente della Repubblica ha riconosciuto che nessuna forza in Parlamento si deve sottrarre ad un obiettivo confronto sulla riforma della giustizia». Questo punto, insieme alla questione della grazia, è stato interpretato con favore dal Pdl.      Parole «equilibrate e che non chiudono alla prospettiva di restituire a Berlusconi agibilità politica per guidare il nostro partito» le definisce pure il senatore Altero Matteoli. Deluso, invece, Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato ed ex Guardasigilli: Una nota interlocutoria, che non meritava tutta questa attesa. Sul piano giuridico, il presidente della Repubblica ha detto cose sufficientemente ovvie». Ovvie, secondo Palma, anche sulla grazia, che Napolitano sostiene di non aver ricevuto: «Ha ribadito la procedura prevista dalla Costituzione». Una presa di posizione, quella di Napolitano, che fa riflettere il Pdl, sempre pronto a staccare la spina al governo. E domani sulle spiagge voleranno gli aerei della libertà. Una dozzina di velivoli con striscioni «Forza Silvio» e «Forza Italia» che faranno copertura totale da Albenga fino a tutta la costa della Campania. E poi da Grado fino a Fano. Aspettando la nuova Forza Italia. di Brunella Bolloli 

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