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Figli, avvocati e Mediasetin pressing sul CavVai ai servizi sociali

Lucia Esposito
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E' cominciato con mezz'ora di ritardo, alle 14, il vertice ad Arcore dello stato maggiore del Pdl.  Tra i primi ad arrivare Maurizio Gasparri, Niccolò Ghedini, Renato Brunetta, Sandro Bondi e Altero Matteli. A seguire Angelino Alfano, Renato Schifani e Maurizio Lupi. Presenti, oltre a tutti i ministri targati Pdl, anche Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Lo scopo dell'incontro è quello di trovare un'exit strategy, una via d'uscita dalla situazione politico-giudiziaria che si è creata dopo la sentenza di condanna della Corte di Cassazione. Il 9 settembre si riunisce la Giunta delle elezioni del Senato che dovrà decidere sulla decadenza del Cav e il Pd non lancia alcun segnale di ammorbidimento in questo senso. E sempre dal fronte dem è arrivato il no all'ipotesi ammistia rilanciata dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri.  Il pressing delle colombe - Il supervertice di oggi arriva dopo un pressing insistente su Berlusconi delle "colombe" Pdl, degli avvocati, dei vertici Mediaset e quindi dei figli Marina e Pier Silvio affinché non faccia saltare il tavolo del governo. E perché prenda in considerazione una strada che lo possa portare ad ottenere un atto di clemenza tra qualche mese. Nell'incontro di gioevdì sera, il vicepremier Angelino Alfano ha spostato l'attenzione del Cavaliere su due aspetti: il primo è che se salta il governo salta anche l'abolizione dell'Imu che è stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale e poi sul fatto che Napolitano non ha alcuna intenzione di sciogliere le Camere ma è quasi certo che affiderebbe un mandato-bis a Letta. Ma, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, a contare ancora di più sono state le parole di figli preoccupati per il destino del papà che lo hanno pregato di non scartare a priori la strada dell'affidamento ai servizi sociali che alla fina potrebbe portare anche alla grazia o alla commutazione della pena. Dai vertice Mediaset, sono arrivati consigli in questa direzione. Mediaset sta volando in Borsa dopo un anno di sofferenza nata dalla crisi che alla fine del 2011 portò alle dimissioni di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi. Poi c'è stato un ennesimo incontro con i legali i quali ritengono, come del resto molte colombe tra cui Quaglieriello e Lupi che la "prova del nove" sarà il 9 di settembre quando si riunirà la giunta del Senato. Se il Pd si mostra disponibile ad esaminare il caso della decadenza con calma, magari prospettando il rinvio della legge Severino o se vorrà stringere i tempi per arrivare subito al voto. Affidamento ai servizi sociali -  In questo caso non ci sarebbe nulla da fare e sarà inevitabile staccare la spina, ma se effettivamente prevarrà la linea attendista allora, è questo il ragionamento dei legali e delle colomnbe - si potrebbe chiedere l'affidamento ai servizi sociali che annulla gli effetti penali della condanna.  Una scelta che pemetterebbe a Silvio di andare in Senato. Un percorso che alla fine potrebbe portare anche alla grazia del Presidente magari su richiesta degli avvocati.  Certo, resterebbe ancora aperta la grana delle pene accesssorie, l'interdizione dai pubblici uffici su cui entro la fine dell'anno si esprimerà la Corte d'Appello di Milano, ma con l'affidamento ai servizi sociali Berlusconi si vedrebbe in qualche modo riabilitato. Berlusconi non ha ancora deciso, certo i sondaggi che lo danno vincente sono molto incoraggianti...

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