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Santanché dice al Cav: Hai sempre offerte le guance e sei stato schiaffeggiato. Silvio: Altro che guance questi vorrebbero altro...

Silvio Berlusconi e Daniela Santanchè

La battuta di Silvio dopo l'intervento della pitonessa stempera per qualche minuto la tensione

Lucia Esposito
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I toni si sono riscaldati subito a Villa San Martino. Tutti insieme le colombe che cercano spazi per la mediazione che gettano acqua sul fuoco dell'ira dei falchi pronti a far saltare il tavolo del governo il prima possibile. Ala fine dell'incontro la pitonessa Daniela Santanché è soddisfatta. “E' finita, è finita” dice. E pensa al governo delle larghe intese che a lei non è a piaciuto. Intervistata da Repubblica, quando il giornalista le chiede cosa succede adesso, lei risponde: “Non l'ha letto il comunicato di Alfano? Non ci facciamo più prendere in giro, il governo cadrà. L'ha detto anche il Presidente che non mi è mai sembrato così forte, tranquillo, determinato: non dobbiamo aspettarci niente perché da Napolitano, da Letta e dal Pd niente avremo”.  La battuta del Cav Poi rispetto alle colombe. “Cicchitto, Schifani, Quagliariello, Lupi…Tutti a dire: “Aspettiamo ancora un po' decidiamo subito, vediamo; Magari Napolitano concede la grazia, magari Letta convince il Pd a non votare per la decadenza di Berlusconi dal Senato…Ma figuriamoci sono solo fantasie”. La Santanché spiega quindi che non ci sono alternative alla crisi “perché gli altri hanno già deciso di negare l'agibilità politica a un leader votato da milioni di italiani”. Poi su Alfano e la sua posizione non facile in quanto anche vicepremier: “Alfano ha capito che aria tira e si è subito allineato è il più furbo di tutti”. Dai retroscena emersi, durante il vertice di Arcore, l'intervento della Santanché ha dato l'assist a Silvio Berlusconi per una battuta che ha per un po' ha fatto ridere tutto lo stato maggiore del partito. Lei cita il Vangelo: “Presidente, finora hai sempre offerto l'altra guancia. E te le hanno schiaffeggiate entrambe”. Berlusconi ritrova il sorriso per un attimo: “Altro che guance, questi vorrebbero anche il c…”. Le risate durano poco, poi torna la tensione. E la preoccupazione per il futuro. 

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