Sondaggio Mannheimmer, Matteo Renzi doppiato a sinistra da Paolo Gentiloni
Matteo Renzi dal 4 dicembre a oggi con le spaccature all'interno della sinistra e dello stesso Pd non ha fatto che perdere consensi. In particolare, il segretario del Partito democratico è apprezzato da poco meno del trenta per cento della popolazione (29,7%), "mentre nel luglio scorso questo valore", scrive Renato Mannheimer sul Giornale, "superava il 37%". E' quanto emerge da un sondaggio, effettuato dell'Istituto Eumetra Monterosa di Milano. Dagli intervistati, vengono attribuite a Renzi una serie di colpe: "di non essersi messo da parte" dopo il referendum, di non essere "veramente di sinistra", di "essersi circondato del giglio magico", di avere un "brutto carattere". E' anche significativo che sono pure gli elettori del Pd a dare un giudizio negativo all'operato di Renzi: "Il 27% dei votanti (vale a dire addirittura più di un quarto dell' elettorato del Pd) - sottolinea Mannheimer - manifesta il suo scarso gradimento della figura" dell'ex premier. E alla "decrescita di popolarità di Renzi fa da contraltare il netto incremento del consenso per l'attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni" che invece viene "apprezzato per il suo stile comunicativo più riservato e meno invasivo". Il gradimento per il premier, infatti è passato dal 43 per cento di luglio al 51. Questa "crescente difformità", spiega il sondaggista, "è indice della crisi che sta minando il Pd. Con un segretario che diminuisce in popolarità e un presidente del Consiglio, espressione dello stesso partito, che invece la accresce sensibilmente".