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Maurizio Martina "sciacallo Pd": la visita sulla tomba alla vigilia del voto, massacrato

Giulio Bucchi
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Già di per sé Maurizio Martina non è che trasmetta questa grande allegria: il reggente del Pd, il segretario monoespressione, ex ministro dell' Agricoltura con scarsa fortuna e ora vessillo di un partito alla deriva, non passerà certo alla storia per il suo carisma né per le doti oratorie. Se poi nel disperato tentativo di rinfrescare l' immagine dei Democratici e di riconquistare qualche consenso ha anche la brillante idea di farsi fotografare sulla tomba di Giulio Regeni, beccandosi l' inevitabile cazziatone della madre del ricercatore ucciso al Cairo a inizio 2016, beh, allora sì che il Pd può stare davvero sereno. Questi i fatti. Martina, in giro per il Friuli Venezia Giulia in vista delle regionali di domenica, decide di farsi accompagnare dal suo staff al cimitero di Fiumicello, paesino della provincia di Udine dove è sepolto il giovane ricercatore. Si reca sulla tomba in forma privata, almeno così si affretta a far sapere. Peccato che un fotografo, ma si sarà trattato sicuramente di una casualità, riesca a immortalarlo da un metro di distanza mentre depone dei fiori innanzi alla lapide, sulla quale c' è scritto «Verità per Giulio Regeni». Gli scatti in men che non si dica finiscono sulle bacheche Facebook di mezzo Pd, da parte degli esponenti Dem si sprecano le frasi fatte, e via col solito can-can autocelebrativo da social: quanto è bravo Martina, che cuore grande che ha Martina. Sennonché dopo un po', sui social, interviene anche la madre di Regeni, che si incazza un tantino: «Sono la mamma Paola», scrive su Facebook, «nessuna strumentalizzazione su Giulio, chi va a trovarlo in cimitero non si fa la foto che non abbiamo mai voluto, fatto gravissimo». Martina, presa coscienza della gaffe, dà l' ordine al Nazareno di far sparire tutto. «Le foto diffuse sono state prontamente rimosse come richiesto dalla famiglia perché l' unico intento della visita è stato quello di onorare la memoria di Giulio», recita il comunicato del Partito Democratico. «Abbiamo richiesto e ci appelliamo ancora alla sensibilità della stampa affinché sia rispettata la volontà della famiglia Regeni». I governi dem - Certo che questi del Pd sono proprio dei fenomeni: prima riempiono i propri profili social di foto di Martina sulla tomba di Regeni, e poi si appellano alla sensibilità della stampa perché non ne tenga conto, le dimentichi, di più, le distrugga da tutti gli archivi. Che dire: siamo al cospetto di autentici geni della comunicazione. Che poi ci sarebbe anche un altro piccolo particolare in questa grottesca vicenda: cos' hanno fatto gli ultimi governi guidati dal Pd per capire veramente cosa è successo a Regeni, oltre a rilasciare migliaia di dichiarazioni di circostanza? Ci mancherebbe: non diciamo che della questione dovesse occuparsene in prima persona Martina, che durante gli esecutivi Renzi e Gentiloni aveva il compito di difendere i nostri agricoltori dalla concorrenza sleale dei mercati esteri e dalle folli politiche dell' Unione Europea. Però insomma, il Pd era ed è sempre il suo partito. Caduta libera - Ma tant' è, il reggente Dem ci teneva proprio a far visita in forma privata alla tomba di Regeni. Ne avrà sicuramente giovato il partito, che tutti i sondaggi danno da mesi in caduta libera. E ne avrà beneficiato di certo anche il candidato del Partito Democratico in Friuli, Sergio Bolzonello, non certo tra i favoriti della vigilia. Insomma, dopo l' insuccesso del Molise, le premesse per un bis ci sono tutte. di Alessandro Gonzato

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