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Matteo Salvini, caso Diciotti: "Io sequestratore? Per colpa di quel magistrato, mio figlio..."

Matteo Legnani
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La vicenda di "Matteo Salvini indagato per sequestro di persona" per il caso della nave Diciotti è stata sulle prime pagine dei giornali per giorni. Ora che le polemiche si sono (un po') sopite, il ministro dell'Interno ha voluto parlarne ancora da Nicola Porro nel corso della seconda puntata di Quarta Repubblica su Retequattro, rivelando un aspetto più intimo di quella vicenda giudiziaria. Leggi anche: Salvini? Massacra i grillini e si prende i loro voti "Quel pubblico ministero che mi ha indagato per sequestro di persona mi ha complicato la vita, perché ho dovuto spiegare ai miei due figli (che hanno 15 e 6 anni, ndr) che il papà non è un sequestratore di persona, è un papà normale come gli altri. Però mi ha dato tale e tanta forza, perché quando penso di essere nel giusto nessuno mi può fermare o spaventare. Un atto dovuto? Che Salvini volesse fermare l'immigrazione clandestina non era un mistero… L'ho sempre detto sottovoce? Quello che ho fatto, rifarei. Se arriva un altro barcone aiutato da scafisti o gestito da scafisti che vuole portare dei clandestini in Italia, io lo fermo", conclude il vicepremier leghista. Leggi anche: Diciotti, carte...sparite: crolla l'inchiesta su Salvini?

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