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Matteo Salvini, retroscena sulla caduta del governo: "Di Maio non regge ancora per molto". Cosa farà la Lega

Giulio Bucchi
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Il governo non deve cadere, almeno non ora. La tensione tra Lega e M5s ha raggiunto livelli quasi insostenibili, ma il caso-condono potrebbe essere l'antipasto di nuove scosse telluriche: la prossima settimana, ricorda il Corriere della Sera, "promette di essere ancor più insidiosa" perché il governo metterà a punto i dettagli del reddito di cittadinanza che, se esteso agli immigrati, per i leghisti diventerebbe automaticamente "inaccettabile" e "invotabile". Crisi di governo alle porte, dunque? No, secondo il retroscenista del Corsera Francesco Verderami, che ha raccolto le confidenze di Matteo Salvini. Leggi anche: "Qua rischiamo una figura di m***". Salvini, sfogo brutale su Di Maio Il leader del Carroccio e vicepremier sa che se cade questo governo "non otterremmo le elezioni anticipate. Fuori noi, altri farebbero dell'altro". Gli altri sono il presidente della Camera Roberto Fico, con il supporto del Quirinale, degli ambienti più vicini all'Unione europea, del Pd. "Siamo noi a essere temuti a Roma come a Bruxelles, non i Cinque Stelle", è la certezza di Salvini che motiva così la necessità di "tirare in lungo", anche se secondo fonti leghista Luigi Di Maio "non reggerà ancora per molto" e il Movimento pare "destinato a spaccarsi". Il limite temporale ovvio, allora, è la primavera del 2019, con le elezioni europee che saranno un banco di prova e una sfida diretta tra Lega e M5s. L'obiettivo di Di Maio è "superare i grillini nelle urne e poter così rivendicare il futuro commissario italiano a Bruxelles". Solo allora sarà pronto per giocarsi la partita nelle urne italiane.

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