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Governo, il retroscena: Giorgetti e Buffagni, si allarga il partito dei responsabili

Cristina Agostini
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Lo spread incombe sul governo. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sanno benissimo che uno spread oltre i 300 punti non si può sostenere a lungo. Giovanni Tria glielo ricorda tutti i giorni: "Abbiamo delle responsabilità verso il Paese. Abbassando il deficit abbasseremmo anche lo spread. E lo spread deve calare o la pressione sulle banche diverrà insostenibile e il governo dovrà spendere dei soldi per salvarle". Giuseppe Conte cerca di minimizzare, attribuisce la colpa agli altri: le "liti tra i ministri", la "prospettiva dell'Italexit dall'Europa". Giancarlo Giorgetti confida: "Conte sa come stanno le cose, gli erano state spiegate, si era ripromesso di intervenire su Di Maio e Salvini. Ma poi...". Poi nonostante gli appelli del sottosegretario leghista e del grillino Stefano Buffagni sul vicepremier pentastellato hanno avuto la meglio gli "azionisti" del governo. Leggi anche: "Credo che si metteranno a cuccia e a scodinzolare". Feltri, l'euro e un'inquietante profezia sul governo Ma il fronte dei responsabili, riporta la Stampa in un retroscena, si sta allargando. L'obiettivo è creare un mix, necessario a salvaguardare gli obiettivi elettorali di M5S e Lega e allo stesso tempo mettere al riparo il sistema. Non a caso Giorgetti a Porta a Porta si è detto preoccupato per le banche: "Nel caso fosse necessario, ci muoveremmo per tempo. Non faremmo come Renzi, che agì troppo tardi, rendendo il suo intervento più oneroso e meno efficace".  L'esecutivo sa anche che rispetto alla crisi del 2011 le banche hanno molti più titoli di Stato, e l' aumento della pressione fiscale previsto dalla manovra le mette in difficoltà. Così non si può continuare, e in vista delle Europee i due leader devono stare attenti al prossimo colpo di spread.

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