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Luigi Di Maio, sparata sulle tessere per il reddito di cittadinanza: "Stampate da Poste"

Davide Locano
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"Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche". Il caso inizia con queste parole, pronunciate da Luigi Di Maio una settimana fa. Si parla delle tessere elettroniche necessarie per il reddito di cittadinanza: un annuncio che, a molti, è sembrata una mossa elettorale per arginare l'ascesa di Matteo Salvini. Un bluff. Una balla spaziale dimostrata anche dalla reazione di Laura Castelli a Otto e Mezzo, la sottosegretaria grillina smascherata da Alessandro Sallusti. Incalzata sulla stampa delle tessere, ha risposto: "Sono dettagli che renderemo noti tutti assieme". E chi le sta stampando?, ha chiesto il direttore. "Quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo avrete tutti i dettagli", ha risposto in modo assai incerto. Dunque Lilli Gruber, che le ha chiesto se le stamperà il Poligrafico dello Stato: "Forse", ha tagliato corto la Castelli, mentre Sallusti si portava le mani sul volto sconcertato. Leggi anche: Otto e Mezzo, Sallusti umilia la Castelli "Io e Luigi Di Maio abbiamo lavorato insieme a come si costruisce il reddito di cittadinanza", aveva concluso la Castelli. Eppure - lo si leggeva sul Corriere della Sera qualche giorno fa - sembra che nemmeno al ministero del Lavoro sappiano dare risposte sulla questione: il decreto relativo al reddito di cittadinanza, infatti, è atteso solo dopo Natale. Solo successivamente, appare ovvio, arriveranno le informazioni relative a chi stamperà le tessere. Peccato che ora, sulla questione, decida di intervenire Di Maio stesso. Un intervento quantomeno improvvido: "Già da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per avviare il sistema del reddito di cittadinanza, e questo include anche la stampa delle tessere. Non c'è nessun giallo". Una spiegazione che, però, fa acqua da tutte le parti. Come è possibile? Con quale bando è stato assegnato il compito a poste?

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