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Eugenio Scalfari incastra Matteo Renzi, la sua bugia: "Cosa mi disse al telefono. Eppure..."

Davide Locano
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Su Matteo Renzi, ritornato di prepotenza al centro delle cronache piddine per le sue manovre in vista del congresso che hanno spinto Marco Minniti a rinunciare alla corsa, cannoneggia (ancora) Eugenio Scalfari. Lo fa nella consueta lenzuolata domenicale su Repubblica, il cui titolo parla chiarissimo: "Non si comanda soli, ma Renzi non lo ha capito". Parlando dell'ex premier, Scalfari scrive: "Qualche tempo fa qualche volta abbiamo conversato amichevolmente al telefono cercando di interpretare ciò che stava accadendo in Italia e in Europa e che cosa avrebbe dovuto fare il Pd e lui che era il presidente del Consiglio e il segretario del partito. Fin dall'inizio di questi discorsi lo esortavo a non operare da solo e tanto meno con il famoso 'Giglio magico' che era un gruppetto di una decina di intimi che non gli fornivano idee ma importanti servizi riservati e desiderati. Gruppetti del genere - sottolinea Scalfari - li ebbe sempre Berlusconi e in quel suo 'Cerchio magico' c'erano perfino un poco di mafiosi che erano più utili a lui che alla mafia". Leggi anche: "Il peggio del peggio": Scalfari, l'insulto a Savona Secondo quanto scrive Scalfari, Renzi avrebbe convenuto affermando che si sarebbe comportato così come suggerito. Ma, sottolinea il fondatore di Repubblica, naturalmente non lo ha mai fatto". Secondo Scalfari, oggi come oggi Renzi "combatte la dirigenza attuale del Pd per ritornarne alla guida o, alla peggio, per fondare un altro partito tutto suo. Il secondo e contemporaneo obiettivo è la guida dei Circoli Civici. Partito e Movimento possono allearsi, ma non avere lo stesso capo poiché le persone che compongono quei Circoli hanno anch'esse, come il Pd, idee di natura liberal-democratica ma non vogliono entrare in un partito, hanno funzioni collaterali ma diverse. Renzi viceversa ha fondato lui alcuni Circoli con sindaci e uomini di governo locale che parteggiano per lui, ma l' insieme dei Circoli non accetta questa ipotesi di una persona che guida contemporaneamente Circoli e partito. Vedremo come finirà quest'altra battaglia priva di logica e difficilmente fattibile". Bocciatura totale, insomma, per l'ex premier.

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