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Diciotti, il retroscena su Carlo Nordio: c'è lui dietro al cambio di rotta di Matteo Salvini

Davide Locano
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La lettera di Matteo Salvini al Corriere della Sera, di fatto, ha marcato un cambio di passo e di strategia. Sul caso Diciotti e sulla richiesta del tribunale dei ministri, il vicepremier leghista ha detto che non deve essere processato, sottolineando le ragioni giuridiche della presa di posizione. E secondo quanto riporta affaritaliani.it, ci sarebbe un magistrato di peso dietro la nuova strategia di Salvini: niente meno che Carlo Nordio, l'ex procuratore aggiunto di Venezia, molto apprezzato dal leader della Lega e dall'intero Carroccio. Stando ad alcuni rumors, Nordio avrebbe avvertito Salvini dei rischi che correrebbe nel caso in cui dovesse finire davvero alla sbarra. Certo, il ritorno d'immagine sarebbe significativo, ma in caso di condanna verrebbe colpito dalla legge Severino, che vietandogli la candidatura ne pregiudicherebbe il futuro politico, anche nel caso di una condanna blanda. Un rischio, quello che Nordio avrebbe prospettato al leghista, in grado di convincerlo al cambio di rotta. Leggi anche: "Dietro c'è il crimine": Carlo Nordio contro le Ong

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