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Luigi Di Maio scrive a Le Monde, gaffe terrificante sulla Francia: qualcuno fermi il vicepremier

Davide Locano
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Qualcuno fermi Luigi Di Maio. Ogni mossa, un disastro. Soprattutto nel delicato scacchiere dei rapporti con la Francia del galletto Emmanuel Macron, dove le mattate sue e del degno compagno Alessandro Di Battista hanno portato al ritiro dell'ambasciatore (roba che non accadeva dal 1940). E così, Di Maio, ha provato in un qualche modo a metterci la pezza con una lunga lettera scritta al direttore di Le Monde e pubblicata sul sito del noto quotidiano francese. Lettera in cui incappa in un altra, ridicola, gaffe. In un passaggio della missiva, infatti, il capo politico dei grillini elogia la Francia, la descrive come un paese amico e definisce il popolo un punto di riferimento "con la sua tradizione democratica millenaria". Già, "millenaria". Peccato però che la Rivoluzione francese risalga al 1789, non stiamo parlando di preistoria insomma. E soltanto nel 1789 Parigi insorse con la presa della Bastiglia, abbattendo così monarchia. Di Fatto la democrazia francese ha appena 230 anni: Di Maio bocciato ancora. Per l'ennesima volta. L'ennesima figuraccia. Sua e dell'Italia, nostro malgrado. Leggi anche: Diciotti, il sospetto su Di Maio: non tiene più i suoi?

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