Cerca
Cerca
+

Silvio Berlusconi da Mattarella, consultazione record: Forza Italia non conta ma il Cav sta dentro un'ora

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Quasi un'ora di consultazione al Quirinale. Un piccolo record. Silvio Berlusconi è salito al Colle per esporre al presidente Sergio Mattarella la posizione di Forza Italia. Insieme alla delegazione azzurra composta dal vicepresidente Antonio Tajani e i capigruppo di Camera e Senato, Mariastella Gelimini e Annamaria Bernini, l'ex premier ha parlato di "crisi grave, aperta in un momento delicato". E anche la conferenza stampa è stata più simile a un comizio-fiume, tanto che al termine il Cav ha ringraziato i giornalisti "per la pazienza concessami". Nonostante l"'ingombrante" mattinata berlusconiana, Forza Italia in questa crisi conta poco, è quasi superflua numeri alla mano e potrebbe entrare in gioco, verosimilmente, solo in caso di un governo istituzionale che però il Capo dello Stato avrebbe già scartato e che lo stesso Berlusconi di fatto ha escluso, dichiarando Forza Italia non compatibile con Pd e M5s.  Leggi anche: "No a governi diretti da Germania o Francia". Meloni, ruspa al Colle "I governo non nascono in laboratorio", ha sottolineato Berlusconi a proposito dell'ipotesi di inciucio Pd-M5s, un "governo improvvisato tra diversi". La sua grande preoccupazione è per la situazione economica e i rischi di una manovra affidata a un governo di sinistra-sinistra. "Servirà una finanziaria da 30 miliardi di euro, attesa dall'Unione europea". La critica è agli ultimi 14 mesi ("Non riferisco come Merkel e Juncker hanno definito il precedente governo. È stata indebolita l'economia italiana al punto che rasenta la crisi con un debito pubblico che ha superato il livello di guardia") e a quello che rischia di arrivare: "No a una presa in giro e al tradimento degli elettori", no a "un governo sbilanciato a sinistra, pericoloso", no "all'avventurismo". E no a chi, come grillni e dem, già sognano "patrimoniali" e "tasse sulla casa secondo il modello francese". Sì, invece, a un "governo tra partiti compatibili" come quello di centrodestra, "moderno, europeista e dalla vocazione atlantica". "L'esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si fanno con i tempi e con le idee compatibili, non dopo il voto ma prima. Quindi un governo non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto". Il dubbio, a questo punto, è se il centrodestra proposto da Berlusconi sia lo stesso immaginato da Matteo Salvini.

Dai blog