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Vittorio Feltri e la "guerra sporca dello Stato contro il Nord: presto scoppierà un casino infernale"

Davide Locano
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La Catalogna brucia. Da tempo immemorabile reclama l'indipendenza e non la ottiene. Anzi, si vede ogni giorno frustrata nelle sue ambizioni e viene mortificata dalla Spagna che le nega il diritto di mettersi in proprio. Purtroppo l'autodeterminazione dei popoli, un diritto fondamentale, è diventata una barzelletta che suscita soltanto il disprezzo delle nazioni consolidate. Non comprendiamo il motivo per cui si voglia impedire a Barcellona e dintorni la possibilità di amministrarsi senza condizionamenti ispanici. Dove sta scritto che una regione debba essere sottomessa a un Paese? Negli ultimi dì la Catalogna è stata massacrata e umiliata, disordini, lotte di piazza, battaglie, arresti di gente che reclama soltanto di governarsi come le garba. Perché impedire ai catalani di essere tali e non dipendenti da Madrid? Leggi anche: Vittorio Feltri: "Quando ho licenziato Giorgio Gori" Non esiste una ragione seria che non consenta a una parte cospicua della penisola iberica di fare da sé. In piccolo, la stessa cosa succede in Italia, dove la Lombardia e il Veneto hanno chiesto e ottenuto tramite un referendum l'autonomia fiscale. Lo Stato centrale da due anni combatte con mezzi sporchi allo scopo di vietare al Nord di gestirsi, adducendo motivazioni egoistiche. Roma pretende di tenersi tutte le tasse versate dai settentrionali i quali, viceversa, puntano giustamente ad essere protagonisti dei loro destini. Siamo difronte, noi quanto i catalani, a una prepotenza insopportabile. Non concedere l'autonomia alle regioni è un atto di violenza intollerabile, che produrrà guasti enormi nella convivenza italiana simili a quelli che turbano la Spagna. Ne vale la pena? Prima o poi scoppierà un casino infernale. di Vittorio Feltri

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