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M5s, 4 espulsi oltre a Flora Frate e Lello Ciampolillo: "Preferiscono gli uffici e gli effetti si vedono"

Caterina Spinelli
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Il Movimento 5 Stelle si svuota. Dopo l'espulsione di Gianluigi Paragone, i vertici impongo ad altri sei di fare le valigie. Tra questi spuntano i nomi dei deputati Flora Frate, Nadia Aprile, Michele Nitti, Santi Cappellani, Massimiliano De Toma e del senatore Lello Ciampolillo. È la prima però a sfogarsi dopo la cacciata: "Da quando ho iniziato il mandato parlamentare ho sempre, con incessante ed infaticabile lealtà, lavorato nell'interesse del Gruppo e del Governo. Sempre, anche quando, per disciplina di partito, ho dovuto sostenere scelte e misure legislative che ritenevo sbagliate, parziali o ingiuste". E ancora: "Un parlamentare non è un dipendente del partito, ma rappresenta la Nazione intera. Qualcuno, invece, ritiene che si debba starsene rintanati negli uffici romani. E gli effetti si vedono, da circa due anni - prosegue la parlamentare in un lungo post - il M5S perde sistematicamente voti, in modo irreparabile".  Leggi anche: M5s, Giancarlo Cancelleri: "Siamo in difficoltà, ma niente rimpasto di governo" A dare l'annuncio delle espulsioni è lo stesso Blog delle stelle che scrive: "Un chiaro impegno preso coi cittadini fin dalla nascita del MoVimento 5 Stelle, un approccio più sobrio alle istituzioni. L'idea di una politica capace di spendere il denaro pubblico con la stessa oculatezza di chi spende il denaro proprio. Il percorso iniziato ad inizio novembre per la regolarizzazione di rendicontazioni e restituzioni degli eletti in Parlamento, ha portato alla regolarizzazione della maggioranza delle posizioni pendenti". Posizioni che, a conti fatti, restano 24. 

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