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Prescrizione, mozione di sfiducia contro Bonafede e Mario Draghi premier? Lo scenario disegnato da Renzi

Marco Rossi
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Matteo Renzi ha deciso che la riforma della prescrizione voluta dal ministro Alfonso Bonafede non deve passare, anche a costo di far cadere il Conte bis. "Alla Camera la maggioranza non è blindata, visto che ci sono 3-4 voti di differenza se noi votassimo con l' opposizione. Se, invece, troveranno il modo di non farci votare, ridaremo battaglia al Senato. Al costo di utilizzare l'arma atomica, una mozione di sfiducia individuale contro il ministro Bonafede", il pensiero di Renzi raccolto da Augusto Minzolini nel suo editoriale sul Giornale in edicola martedì 4 febbraio.  Leggi anche: Giorgia Meloni sta con Renzi Al momento però il leader di Italia Viva esclude categoricamente l' intenzione di aprire una crisi di governo. Ma nei conciliaboli un' ipoteca sul futuro la pone, eccome. "Se mi chiedete se questa legislatura andrà avanti fino al 2023, io dico di sì. Se mi interrogate sul destino del governo rispondo che dipende da cosa riuscirà a combinare Conte. Il tagliando si farà alle prossime regionali. Ci vuole un governo all'altezza, se poi a guidarlo sia lo stesso Conte, o una personalità del Pd a cominciare dallo stesso Zingaretti, o meglio ancora, data la situazione, Mario Draghi, a me va bene lo stesso", l'ipotesi di Renzi che spaventa il premier Conte.

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