Cerca
Logo
Cerca
+

Matteo Salvini, "l'offensiva di giugno" per far fuori Conte. Lega e Pd, fonti certe: spallata post-coronavirus

  • a
  • a
  • a

L'offensiva di giugno di Matteo Salvini per mandare a casa Giuseppe Conte. Il Foglio ne è sicuro: in questo clima da emergenza nazionale, il leader della Lega starebbe studiando il blitz per rompere la guerra di posizione con il premier, blindato  per ora dal dramma coronavirus e dalla gestione dell'epidemia.

 

 

Che Conte si stia giocando tutte le carte per restare in sella lo pensano anche nel Pd: "Non si spiega altrimenti il fatto che un premier, nel bel mezzo dall'emergenza, trovi l'occasione di andarsi a fare fotografare a fianco del Papa", è la maliziosa supposizione di alcuni democratici. Nel centrodestra non piace l'atteggiamento di Conte, "uomo che non deve chiedere mai", come suggerito dal forzista Giorgio Mulè: "Ma a giugno dovrà abbassarsi a chiedere clemenza". Quando l'emergenza, si spera, calerà, allora si parlerà di nuovo di politica ed equilibri nella maggioranza, suggerisce il Foglio, e soprattutto si farà un bilancio di cosa è stato e non è stato fatto dal governo.

 

 

"A quel punto - ragionano nella Lega - sarà lo stesso Conte, se non vuole esserne travolto, ad agevolare un nuovo governissimo". Salvini, giurano fonti qualificate, farà come Umberto Bossi nel 1994: "Fai il segretario ma stai fuori e ti tieni le mani libere", è la linea che cerca di dettargli Giancarlo Giorgetti. Il Capitano guarda con diffidenza alle mosse di Conte: "Vuole intestarsi i successi e distribuire le colpe". Il "patto di non belligeranza" con le opposizioni, insomma, non convince. E c'è anche il fuoco amico: sempre il Pd contesta a Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio il silenzio sui fatti ungheresi e i pieni poteri concessi a Viktor Orban. Un mattoncino per lastricare la strada che porta alla sfiducia dell'avvocato.

 

Dai blog