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Pd, Giorgio Gori contro Zingaretti: "Subito il congresso". Si scatena il caos: "Così aiuta i sovranisti"

Giorgio Gori

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Caos nel Pd, con Giorgio Gori che torna all'attacco, pesantissimo di Nicola Zingaretti e della sua leadership nel partito. Intervistato da La Stampa, il sindaco di Bergamo invoca il congresso, il prima possibile, "perché in autunno potrebbe essere troppo tardi per salvare il Paese". Congresso per eleggere un nuovo segretario. "È arrivato il momento di accelerare le riforme di cui il Paese ha bisogno”, perché bisogna “tornare a far crescere l’Italia, di almeno l’1,5 per cento all’anno, o saremo travolti”, tuona il sindaco di Bergamo. Gori critica poi l'accordo col M5s perché "ha spostato il nostro baricentro sulla protezione sociale, come se potesse esistere senza creazione di ricchezza e crescita". Su Zingaretti, dopo aver ribadito "simpatia e stima personale", aggiunge però che "non può  sequestrare il dibattito interno. Nessuno auspica un voto adesso, ma non possiamo accontentarci".

 

Parole che hanno scatenato la reazione di Andrea Orlando, il quale ha twittato: "È scritto nei manuali. Se dopo una pandemia (forse non ancora conclusa) nel pieno di una crisi economica e dopo due scissioni un partito riesce quasi a raggiungere la principale forza avversaria, la cosa migliore da fare è una discussione su un congresso che non c’è. Astuzia”. Ovvi i riferimenti e l'ironia. Poi anche Goffredo Bettini, il quale ha parlato di "favore ai sovranisti" in difficoltà da parte di Gori. E ancora: "All’improvviso ha posto la questione assai destabilizzante di una presunta insufficienza di Zingaretti. Tutto legittimo. Ma c’è un’evidente ingenuità rispetto ai tempi che ha scelto", ha concluso Bettini. Il solito caos, nel Pd.

 

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