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Sergio Mattarella "uomo più inascoltato d'Italia". Padellaro, l'indiscreto su Conte e il "Renzi-Turigliatto"

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"L'uomo più inascoltato d'Italia". Sergio Mattarella viene definito così da Antonio Padellaro. E non è un indice di buona saluta per la maggioranza e l'opposizione. Secondo l'editorialista del Fatto quotidiano, gli "appelli costanti e convinti all'unità, alla concordia nazionale, alla coesione sociale" del presidente della Repubblica "sarebbero le indispensabili trincee morali per resistere alla devastante seconda ondata del Covid".

 

 

 

Eppure la maggioranza se ne frega, con il "Renzi-Turigliatto, che attacca il giorno dopo il premier Giuseppe Conte sulle misure concordate il giorno prima dalla maggioranza di cui fa parte" e che cerca un po' di visibilità per Italia Viva. Non manca, nel commento di Padellaro, un riferimento assai polemico al suo ex collega di redazione Stefano Feltri, oggi direttore di Domani, secondo cui per il dopo Conte "le formule possibili sono molte, a parità di maggioranza o coinvolgendo le opposizioni". "Ah bè - chiosa Padellaro -  allora è cosa praticamente fatta. Se questi sono i modelli di unità nazionale auspicati perché meravigliarsi se poi la coesione sociale è quella delle proteste di piazza?". Magari Padellaro potrebbe chiedere anche a Conte perché la sua disponibilità ad ascoltare chi tra maggioranza e opposizioni ha idee e proposte differenti sia così limitata, al di là delle emergenze. Ma forse da un esponente dell'house organ del contismo è pretendere troppo.

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