Attilio Fontana contro il governo: "Dpcm, ci mandano il testo alle 10 e vogliono risposte in un'ora"

giovedì 3 dicembre 2020
Attilio Fontana contro il governo: "Dpcm, ci mandano il testo alle 10 e vogliono risposte in un'ora"
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"Ci mandano il decreto all'ultimo minuto e poi si aspettano una risposta in tempi brevi". Ad Attilio Fontana non piace il modo in cui il governo si sta muovendo, con i governatori in primis. "Ci mandano il testo del decreto alla sera tardi, sanno che il confronto tra le regioni è fissato per le 10 del mattino e ci chiedono di dare risposta entro le 11?", si sfoga il presidente della Lombardia in un'intervista al Corriere della Sera. Il confronto con Roma, dunque, è turbolento. Fontana, però, continua a sperare che vengano recepite le indicazioni date dalle regioni e torna sulla questione delle tempistiche: "Dal momento che vengo interpellato, mi piacerebbe che mi venisse anche concesso il tempo per dire la mia a ragion veduta". Il governatore, poi, smentisce chi pensa che le regioni vogliano ammorbidire le misure decise dall'esecutivo: "Non è così, direi piuttosto che noi ci sentiamo addosso la responsabilità di trovare il punto di equilibrio tra le esigenze sanitarie e quelle della vita delle persone e dell’economia".

 

 

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Sui problemi con il vaccino anti-influenzale in Lombardia, il presidente Fontana si difende così: "Innanzitutto c’è stata una difficoltà generale a reperire il vaccino, ma non in Lombardia bensì in tutta Italia, perché le aziende stesse si sono trovate in ritardo con le forniture". E ancora: "Poi diciamo anche che qui abbiamo distribuito 2,1 milioni di dosi e che qualche problema si è creato per l’erogazione". Il governatore, comunque, fa sapere che - nonostante le difficoltà - la Lombardia ha già raggiunto i livelli dell'anno scorso, per di più commisurati a una domanda superiore. Sulla seconda ondata di coronavirus e tutti i limiti della medicina territoriale che sono venuti fuori, invece, Fontana spiega: "In Lombardia le Usca sono arrivate a 175 unità e sui territori sono partite tante iniziative. Ma la verità è che tutti quanti stiamo scontando il prezzo dei troppi tagli del passato".

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