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Beppe Grillo, il passo indietro: "Sì a Mario Draghi, ma con governo politico"

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“Sì a Draghi, ma solo se la squadra è politica”: Beppe Grillo ci ripensa e apre alla possibilità di un governo istituzionale guidato dall’ex presidente della Bce. Un clamoroso passo indietro rispetto a quanto detto qualche giorno fa: “Mai con Draghi, avanti con Conte”. Una dichiarazione che ha fatto pensare a un no definitivo e irrevocabile dei pentastellati. Poi però il fondatore del Movimento ha capito che i 5 Stelle erano in un vicolo cieco. 

 

 

 

E così – come scrive l’Adnkronos - ha deciso di cambiare gioco, anche per “rispetto del Colle”. Come riferito da diverse voci del Movimento, Beppe Grillo avrebbe chiamato tutti, definendo "una grande opportunità” quella di tornare al governo, anche se a guidarlo non ci sarà più Giuseppe Conte ma l'ex numero uno della Bce. Tuttavia c’è comunque una condizione che Draghi dovrà rispettare: l’esecutivo dovrà essere politico e non tecnico. Un pensiero espresso anche da Luigi Di Maio e Giuseppe Conte nel discorso di commiato: "Auspico un solido governo politico, che possa operare scelte politiche, che abbia la sufficiente coesione per poter operare delle scelte politiche perché lo richiedono le emergenze del paese, non possono essere affidate a squadre di tecnici”.

 

 

 

Nonostante l’inversione a U del fondatore del Movimento, le truppe parlamentari continuano a essere indecise, mentre monta la rabbia per il cambio di linea deciso, anche questa volta, da pochi. Una linea che non piace neanche a un altro big che però è fuori dai Palazzi: Alessandro Di Battista. La posizione di diverse forze politiche, comunque, sembra suggerire a Draghi la strada di un governo politico, sul "modello Ciampi". Ed è proprio questa la via che sembra prevalere: un governo tecnico con rappresentanti politici, uno - massimo due - per ogni forza di maggioranza.

 

 

 

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