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Immigrazione, la strategia di Mario Draghi inguaia Salvini: "Tutto in mano a Luciana Lamorgese e Palazzo Chigi"

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Nella nuova strategia sui migranti pensata da Mario Draghi i partiti dovranno farsi da parte. Qualsiasi decisione sarà nelle mani di Viminale e Palazzo Chigi. Stando a un retroscena di Repubblica, con la nomina di Franco Gabrielli a sottosegretario con delega ai Servizi segreti e ala sicurezza nazionale, il premier lascia intendere di voler giocare la partita dell’immigrazione in prima persona, senza incappare in scontri tra fazioni. 

 

 

 

Se la partita politica sarà tutte nelle mani di Draghi, la gestione di soccorsi, sbarchi e accoglienza, invece, sarà saldamente in mano ai ministeri dei Trasporti e dell’Interno. Parlando di numeri, con la gestione di Lamorgese al Viminale, quasi 1500 migranti sono stati ricollocati nei paesi europei. Una cifra dignitosa, ma bassa se confrontata con i 34 mila arrivi del 2020, triplicati rispetto al 2019 e raddoppiati nei primi due mesi dell’anno. 

 

 

 

La nuova strategia, comunque, non permetterà ai partiti di intervenire in materia. Sarà difficile per tutti, anche per la Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio, infatti, ha un sottosegretario al Viminale, Nicola Molteni. Ma – come riporta Repubblica – certamente non riceverà la delega all’immigrazione. Delega che probabilmente Luciana Lamorgese deciderà di tenere per sé. Anche sulla partita della sicurezza, infine, il neo premier vuole mantenere saldo il controllo, affidando l’apposita delega all’ex capo della Polizia Gabrielli.

 

 

 

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