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Era tutta una questione di soldi: perché Casaleggio si è arreso a Conte (ed esce dal M5S)

 Casaleggio contro Conte

Prima di finire in tribunale arriva l'accordo: Rousseau consegna i dati degli iscritti al Movimento in cambio del pagamento dei debiti. Fine di una storia

Francesco Specchia
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Più che l’ideale poté, dunque, il vil denaro. Al diavolo la democrazia diretta, l’ “uno vale uno”, la lotta impari contro le “élite globocratiche” denunciate da Samuel P. Huntington di cui Gianroberto Casaleggio inzeppava il suo video Gaia sul futuro distopico dell’umanità. Al diavolo la politica e la rivoluzione. Il grande sogno dei 5 Stelle adesso si riduce a una banale questione di soldi: 250mila euro -con lo sconto- e la chiudiamo lì.

La svolta nella guerra Davide Casaleggio/ Giuseppe Conte, tra i rimasugli dell’utopia e il sol dell’avvenire sta tutta in un accordo, voluto fortemente da Beppe Grillo onde evitare di avvitarsi in cause eterne e infruttuose. Dopo l’intimazione dell’Authority e Davide Casaleggio che rifiutava l’approccio col gassoso Vito Crimi, una telefonata tra il patron di Rousseau e l’ex premier suggerita dal comico-Garante risolve tutto a un passo dalle aule di giustizia. Rousseau consegnerà al M5S i dati degli iscritti per 250mila euro a saldo dei debiti dei pentastallati nei confronti della piattaforma. La cifra vera era 450mila euro. Il partito e Conte ci fanno la figura da barboni col braccino corto; Casaleggio quella dell’imprenditore con l’acqua in cassa integrazione e ghermito dalla crisi finanziaria. Da qualunque lato lo si guardi, non è uno spettacolo edificante.

Secondo il Corriere della Sera la somma verrà pagata in ‘rate’, una prima più corposa e poi le altre più piccole e coperte da garanzie. La speranza all’interno del Movimento è di chiudere l’accordo tra domani e lunedì (ma Conte ha già confermato): subito dopo verrà convocato l’assemblea degli iscritti per modificare lo Statuto e far partire quel “neo Movimento” guidato dall’ex premier Giuseppi. “Si sta lavorando” comunica il direttivo dei deputati grillini alla Camera “per la riconsegna dei dati come ingiunto dal Garante per la Protezione dei dati personali, su cui vi aggiorneremo prima possibile”. Lo stesso direttivo ha anche chiesto ai parlamentari “di evitare interviste, commenti, post e dichiarazioni sul tema nei prossimi giorni, ma è difficile affermare che tutti i pentastellati si tengano il cecio in bocca. Anche perché stava raggiungendo livelli parossistici, il livore verso il figlio del fondatore; ed erano sempre più un tormento le sue entrate a gamba tesa nelle strategie dei parlamentari perfettamente adattati alle strategie del Palazzo. Inoltre, nel lungo provvedimento con il quale il Garante Privacy impone all’Associazione Rousseau di consegnare i dati in caso di mancato ricorso al tribunale ordinario entro 5 giorni ai sensi dell’art. 83 del Codice della Privacy, Rousseau rischiava una sanzione fino a 10 milioni di euro. E non era il caso.

Sicché, tra mugugni e sospetti conclamati (“il giudice ha deciso nella inusuale modalità monocratica, e non collegiale come secondo prassi”, scrive Casaleggio. Il “giudice” sarebbe Pasquale Stanzione “nominato durante il governo Conte 2”…), la vicenda segue il suo corso naturale. Casaleggio dovrà consegnare i dati degli iscritti duri e puri ad un soggetto politico -quello nuovo di Conte, sempre che Conte prenda la tessera- strutturato come la Dc, costruito su alleanze che solo dieci anni fa mai avresti detto, completamente diverso dall’ideale grillino degli esordi. E gli iscritti si troveranno la loro anima digitale venduta, economicamente, al peggior offerente. Come sempre, è una questione di schei. Casaleggio si commiata dal sogno del papà nel Blog delle Stelle con una vena di tristezza: “Con dolore, al completamento del passaggio dei dati, mi disiscriverò dal Movimento 5 Stelle come tanti hanno deciso di fare negli ultimi mesi. Questo non è più il Movimento e sono certo non lo avrebbe più riconosciuto nemmeno mio padre”. Conte ribatte annunciando l’arrivo di un’altra piattaforma telematica e ringraziando Davide per il lavoro svolto: “Il tempo dell’attesa e dei rinvii è finito, il Movimento 5 Stelle entra, forte delle sue radici, in una nuova storia. Giugno segna l’inizio del nostro secondo tempo”. Quanti, poi, saranno i giocatori in campo, e le squadre, è tutto ancora da vedere…

 

 

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