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Amministrative, la farsa del Pd: fanno le primarie ma è tutto già deciso (e non c'è nemmeno una donna...)

Brunella Bolloli
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A Roma il centrodestra ha scelto la squadra: Enrico Michetti e Simonetta Matone, un ticket che mette d'accordo la Lega, fin dall'inizio favorevole a candidati civici, Fratelli d'Italia, che da tempo spingeva per l'avvocato speaker di Radio Radio, e Forza Italia sponsor del magistrato volto noto di Porta a Porta. A Torino per il candidato sindaco non c'è stata discussione: l'imprenditore Paolo Damilano, 55enne presidente della Film Commission del Piemonte, produttore di Barolo e di acque minerali, è il nome su cui da subito si è trovata l'intesa. La sua lista si chiama "Torino bellissima" e lo slogan "C'è da fare" lascia intendere che non sia uno che sta con le mani in mano ma ha ben chiaro che amministrare il capoluogo piemontese non è un'impresa facile. Chi saranno i suoi sfidanti?

 

 

Lo diranno oggi e domani le primarie organizzate dal Partito democratico che da quattro mesi non riesce a trovare la quadra sul candidato sindaco per la città sabauda. Per Roma la soluzione era già sul tavolo: l'ex ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, imposto dal Nazareno dopo che è sfumata la candidatura di Nicola Zingaretti che avrebbe dovuto unire i giallorossi. La grillina Virginia Raggi, nonostante la mossa sia considerata da kamikaze perfino nell'entourage M5S, ha deciso comunque di ritentare e a lei i dem contrappongono Gualtieri, ma per dare l'idea che l'ex titolare dell'Economia non è una scelta calata dall'alto, ecco organizzate le primarie per la Capitale. In corsa: Imma Battaglia, Tobia Zevi, Stefano Fassina, Giovanni Caudo, Cristina Grancio e Paolo Ciani.

 

 

Chi vincerà? C'è da scommettere Gualtieri. Si vota il 20 come a Bologna, dove la sfida è tra l'assessore Matteo Lepore e la sindaca di San Lazzaro di Savena Isabella Conti. Partita più aperta a Torino che fatica a trovare qualcuno da opporre a Damilano e non ha chiuso l'accordo con i Cinquestelle (la sindaca Chiara Appendino non corre per un secondo mandato e per lei si parla di un ruolo nel nuovo Movimento di Giuseppe Conte). Oggi e domani, dunque, urne aperte nella città del Valentino. Quattro i nomi alla prova dei gazebo: il capogruppo in consiglio Stefano Lorusso, il vicepresidente della Sala Rossa Enzo Lavolta, il consigliere Francesco Tresso e Igor Boni, esterno al Palazzo e storico esponente dei radicali. Non c'è neanche una donna in lizza, ma questo con il Pd non è neanche più una novità.

 

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