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Varese, "Meglio Bianchi" e la sinistra s'infuria: surreale attacco politico al candidato sindaco leghista

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Ormai anche i giochi di parole sono banditi. A Varese è scoppiato un can can per il manifesto elettorale del candidato sindaco leghista Matteo Bianchi. “Per Varese meglio Bianchi” recita lo slogan, certo giocando sul cognome e anche, inutile fingere, sul tema immigrazione. Niente, la sinistra s’è infuriata, tacciando lo slogan di razzismo surrettizio.

 

 

 

 

Matteo Luigi Bianchi, leghista doc classe 1979, iscritto al partito di Umberto Bossi dal 1995, ha iniziato la sua attività politica a 19 anni come consigliere comunale a Morazzone, paese di cui è poi diventato sindaco nel 2009 dopo cinque anni da assessore alla cultura. Segretario provinciale della Lega Nord nel 2012 resta in carica fino al 15 marzo 2021.

 

 

 

Nel 2018 diventa deputato della Repubblica. Sul suo sito Bianchi spiega di voler cambiare le cose nella sua città, Varese, "facendo, ascoltando tutti voi ogni giorno e insieme raggiungendo i nostri obiettivi. Il dialogo e confronto sono fondamentali, ma non hanno alcun valore se poi non si concretizzano". Secondo gli ultimi sondaggi elettorali Bianchi e il candidato di Pd e Cinque Stelle, il sindaco uscente Davide Galimberti, staccherebbero di gran lunga tutti gli altri candidati, giocandosi la vittoria al ballottaggio. Il leghista ci entrerebbe con una dote del 48 per cento di consensi, Galimberti del 43,5. Il 17 e il 18 ottobre, giorni dello spareggio, Bianchi ce la farebbe con il 53 per cento dei voti.

 

 

 

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