
Pier Ferdinando Casini, tre dosi ma è ancora positivo: diserta il voto-Quirinale? E Claudio Borghi lo sfotte

Pier Ferdinando Casini, uno dei nomi in pole per sostituire Sergio Mattarella al Quirinale, è positivo al Covid. Al Corriere della Sera ha detto: "Ho un po’ di febbre, irritazione agli occhi, tosse e spossatezza". Non è la prima volta per lui: lo aveva già contratto a febbraio 2021, anche se in maniera più grave. Finì addirittura in ospedale. Rispondendo al telefono, ha scherzato col cronista del Corsera: "Ha visto che rispondo ai giornalisti?", alludendo al fatto che, da quando viene considerato in corsa per il Quirinale, si sarebbe allontanato da tutti i media.
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Parlando delle sue condizioni di salute, poi, ha aggiunto: "Sto bene e lo sono grazie alle tre dosi di vaccino. Rispetto a un anno fa, si tratta di un’influenza rafforzata". Sulla questione Quirinale, invece, si è limitato a dire: "Evito di partecipare a teatrini inutili". Mentre sulla sua partecipazione alla prima votazione del 24 gennaio, ha detto: "Nella vita noi pensiamo di essere importanti ma non siamo noi a decidere del nostro destino. Se sarò positivo è ovvio che non potrò andare. Insomma, non decido io…".
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La notizia della sua positività rende un po' più accidentata la corsa al Colle. E a questo si aggiunge anche lo sfottò da parte della Lega, in particolare di Claudio Borghi, che su Twitter ha scritto: "Ho già avuto il Covid, per essere sicuro mi sono fatto tre dosi. Mi riammalo. La prima cosa che mi viene da dire è ovviamente: la terza dose funziona, no?". Non proprio un buon momento, insomma. Il tutto a meno di due settimane dall'inizio delle votazioni.
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