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Otto e Mezzo, Alessandro Giuli: "Perché la Meloni vince", Gruber zittita

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"Il successo di Giorgia Meloni e del suo partito nascono al fatto che la sinistra ha abbandonato la lotta di classe a favore della lotta di genere". Lo ha spiegato chiaramente ieri sera Alessandro Giuli a Otto e Mezzo (La7): "In Spagna parlava soprattutto di trabajo, di difesa del lavoro, degli interessi delle classi sociali meno abbienti che infatti hanno voltato le spalle alla sinistra", ha fatto notare agli ospiti di Lilli Gruber. "Quando la sinistra volta le spalle alle classi sociali più in difficoltà la destra cresce, lo ha ammesso anche Pier Luigi Bersani", puntualizza Giuli precisando che "è giusto fare le lotte di genere, ci mancherebbe che uno non combatta le discriminazioni sessuali, il punto vero è riuscire a conciliare il perimetro di una destra moderna, avanzata perfino un po' arcobaleno con la difesa dei diritti sociali". 

 

 

"Al momento", ha proseguito l'editorialista di Libero, "mi sembra che l'offerta politica della destra che difende le identità nazionali, l'Europa dei popoli, dei patrioti - non l'anti Europa - che difende i diritti dei più deboli sia dotata di un maggior consenso rispetto a una sinistra vaporosa che ha abbandonato i diritti sociali". Giuli è stato interrotto da Rosi Braidotti, professoressa italiana di filosofia all'Università di Utrecht, collegata con Otto e Mezzo dall'Olanda: "Non è giusto che la destra si appropri del patriottismo. Io mi considero una patriota di sinistra e ho il diritto di dire che il patriottismo è un valore di tutti e il mio patriottismo mi porta a rivalorizzare il rapporto stretto tra diritti sociali e diritti civili. Non esistono distinzioni. Sono la stessa cosa: strumentalizzarli è nuocere alle classi più vulnerabili che probabilmente soffriranno di più dalla perdita di questi diritti". 

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