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Luigi Di Maio contro M5s e Conte: "Crisi pianificata da mesi. Non potevo essere complice"

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Nel giorno in cui si apre la crisi di governo - oggi, giovedì 14 luglio -, Luigi Di Maio riunisce senatori e deputati di Insieme per il Futuro, il gruppo fondato dopo l'addio al M5s. Una riunione congiunta in cui fare il punto sulla difficilissima situazione politica, con i grillini e con Giuseppe Conte che hanno scelto di non partecipare al voto di fiducia sul dl Aiuti al Senato. Aprendo, appunto, la crisi: Mario Draghi sul punto era stato chiarissimo.

 

E le parole di Di Maio sono dure, toste, sfrezanti. E delineano un quadro ben preciso. "Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il Paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale", ha affermato il ministro degli Esteri parlando con i suoi. Insomma, un piano che sarebbe stato studiato a tavolino. E da tempo. Tanto da averlo spinto ad uscire dal M5s in cui politicamente è nato: tante, troppe incomprensioni con Conte, una assoluta incompatbilità.

Dunque, entrando più nel dettaglio, Giggino aggiunge: "I dirigenti M5s stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi". E ancora: "Sperano in nove mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale", ribadisce il concetto.

 

In precedenza, Di Maio aveva affermato: "Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro". 

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