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Dino Giarrusso contro Giuseppe Conte: "Zerbino del Pd, che fine farà al voto"

Andrea Cappelli
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Il marasma interno al Movimento 5Stelle è la «cronaca di un disastro annunciato». Questa la sintesi di Dino Giarrusso, già inviato de 'Le Iene', europarlamentare ed esponente di spicco del M5S, dal quale è uscito il 25 maggio per dar vita al partito 'Sud chiama Nord'con l'ex sindaco di Messina Cateno De Luca.

 

 

 

Onorevole Giarrusso, per il M5S la strada sembra in salita. Come vede questa corsa in solitaria?
«Lo sfacelo a cui stiamo assistendo era ampiamente previsto. Il M5S sta scontando la totale inettitudine di Conte, che è stato un bravo premier ma un pessimo capo politico.
Da due anni a questa parte Conte ha trasformato il Movimento nello zerbino del Pd, con l'unico scopo finale di arrivare a un'alleanza alle politiche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: dopo averlo fagocitato, il Pd ha scaricato il M5S, che ora si trova a correre da solo. Un vero disastro».

Ieri l'ex ministro Federico D'Incà e il capogruppo uscente alla Camera Davide Crippa hanno lasciato il Movimento. Prevede altre fughe?
«Penso sia probabile: l'uscita di D'Incà non mi ha stupito e credo che ne seguiranno altre».

Con la conferma del limite dei due mandati, molti esponenti di peso del M5S non saranno più candidati. Prevede malumori?
«Sono sempre stato favorevole a questa regola ma oggi siamo di fronte Dino Giarrusso alla sagra dell'ipocrisia. Molti di quelli che oggi si dichiarano d'accordo con il limite hanno lottato come pazzi per ottenere la deroga. Bene ha fatto Grillo - e non Conte, che avrebbe voluto abolirlo per tutelare il suo 'Cerchio tragico' - a essere irremovibile».

Un "ritorno alle origini", con un eventuale reingresso di Di Battista potrebbe aiutare il M5S?
«Io questo ritorno alle origini non lo vedo. Un tempo i candidati venivano selezionati tramite le 'parlamentarie', oggiè Conte a decidere tutto: che fine ha fatto la democrazia diretta? Quanto a Di Battista, ha parlato malissimo dei dirigenti del M5S e delle loro scelte: non so quanto questo sia compatibile con un suo rientro».

 

 

 

 

Secondo Conte il M5S sarà la vera sorpresa di queste elezioni: lei che risultato prevede?
«Penso che il Movimento 5Stelle sprofonderà sotto il 10%».

Il progetto di Di Maio la convince?
«Lo seguo con attenzione: le elezioni anticipate hanno costretto tutti a un'accelerata. Di Maio deve fare i conti con dei tempi molto stretti, non so cosa riuscirà a fare. Anche Sud chiama Nord, del quale faccio parte, sta ragionando sulle politiche e sulle regionali in Sicilia».

Prevedete alleanze?
«Lavoriamo per andare da soli, perché un'alleanza alle politiche significherebbe formare una coalizione anche per le regionali in Sicilia. Quello che mi sta più a cuore è ripensare a una seria politica di sviluppo per il Sud, dialogando con tutti, anche con i partiti maggiori se ci sentono».

Grillo ha paragonato i fuoriusciti dal M5S a persone contagiate dagli zombie. Anche lei si sente così?
«No, perché io sono stato onesto. Gli zombie sono quelli che hanno fatto finta di non vedere il degrado della gestione Conte, che ha delegittimato gli attivisti e azzerato la democrazia diretta. E chi non vede bene ciò che gli sta introno rischia il morso di uno zombie...». 

 

 

 

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