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Mario Draghi, "mai più": bordata politica, indiscreto sul suo discorso

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Una lunga ovazione, tanti applausi scroscianti a intermittenza. Mario Draghi arriva al Meeting di Rimini e viene accolto dai giovani di Comunione e liberazione in platea con calore persino imprevedibile. Lui li ripaga con un grazie commosso, i convenevoli di rito ("Siete il futuro della politica") e un discorso non banale dal punto di vista politico. 

Se due anni fa le sue parole erano suonate come l'antipasto del programma di governo che avrebbe guidato da lì a pochi mesi, oggi al contrario è il suo testamento politico, in attesa magari di rientrare a Palazzo da altri portoni e su altre poltrone. "Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l'Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti", spiega con orgoglio prima di buttarsi sul presente: "Tra poche settimane gli italiani sceglieranno il nuovo parlamento. Vi invito tutti ad andare a votare. Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l'Italia ce la farà anche questa volta".

 

 


Poi però qualche velenosa "indicazione" ai suoi successori. "Mi auguro che chiunque avrà il privilegio" di andare al governo "saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall'inizio il nostro esecutivo". E ancora, sulla crisi energetica che in autunno registrerà i suoi effetti più pesanti: "Al prossimo Consiglio europeo arriverà la proposta di porre un tetto al prezzo del gas. La Russia non ha esitato a usarlo come arma geopolitica contro l'Ucraina e suoi alleati europei". Primo messaggio a Matteo Salvini, scettico sulle sanzioni contro Mosca. Le importazioni di gas russo sono "sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all'80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre". "Non deve accadere mai più" che l'Italia sia dipendente da un Paese "con mire imperialiste". 

 

 

 

Quindi la bordata più prettamente politica: "Non ha più senso avere il prezzo dell'elettricità legato a quello del gas. Se sarà realizzata nei tempi previsti la costruzione dei due rigassificatori, l'Italia sarà indipendente dal gas russo nell'autunno del 2024: è un obiettivo fondamentale per la nostra sicurezza" perché "sovranità è il contrario del 40% del gas dalla Russia. La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale. L'Italia è paese fondatore dell'Ue, protagonista del G7 e della Nato. Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale", sono "illusioni autarchiche del secolo scorso".

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