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Luigi Di Maio, accusa-choc: "Contrabbandava vaccini"

Alessandro Gonzato
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«Se io sono un albanese-italiano, Di Maio è un napoletano-albanese». D'accordo, ma cosa significa? «Abbiamo fatto insieme un'operazione di contrabbando», ha spiegato ieri Edi Rama, il premier albanese, che poi l'ha buttata sul ridere, diciamo così: «Che italiano o albanese sei, se sei sempre in linea con la legge?». Fermi tutti. Di Maio contrabbandiere? Il premier di un Stato estero che ammette di essersi messo a trafficare col ministro degli Esteri italiano, e in questo modo lo accusa? Ma come? E cos' avrebbe smerciato sottobanco Giggino: babà, sigarette, l'abolizione della povertà? No.

Spieghiamo. Rama, che era a Bergamo per l'evento "La Cultura salverà il mondo" assieme al responsabile della Farnesina (Di Maio-Cultura-responsabile...), ha fatto una rivelazione di un certo peso, che certo fa anche sorridere, ma in verità si tratterebbe di un fatto serissimo: «Racconto oggi una cosa che nessuno sa. Durante il periodo in cui il Covid colpiva duramente l'Albania non avevamo alcun vaccino e la pressione era altissima. La gente aveva paura di morire come pesci fuori dall'acqua, ma non potevamo avere il vaccino. Quindi», ha dichiarato Rama, «ho chiesto a Luigi: "Ci potete mandare un quantitativo simbolico ma per noi importante per cominciare a vaccinare medici e infermieri?" Pfizer aveva un contratto imperialista, capitalista», ha sottolineato il premier albanese, «io do i vaccini a te (inteso come nazione, ndr), ma tu non puoi darli a nessuno. Una cosa tutt' altro che cristiana».

 

 

 

E il napoletano Giggino cos' avrebbe risposto? «Non possiamo farlo», ha raccontato Rama, «perché facciamo una cosa gravissima». Bravo: Giggino l'integerrimo, uomo tutto d'un pezzo, cinico ma rispettoso delle regole. Anzi, forse no. «L'abbiamo fatto comunque tramite un'operazione coi servizi segreti», ha rivelato Rama, «una cosa incredibile, il ministro degli Esteri dell'Italia e il primo ministro dell'Albania che passavano merce di contrabbando per salvare delle persone». Giggino o' contrabbandiere? O Giggino o' salvatore? Rama è andato avanti con la storia: «Poi non potevamo nascondere i vaccini, dovevamo pure somministrarli. Gli avvocati di Pfizer minacciavano cause e volevano sapere come li avevamo avuti, ma noi dicevamo soltanto: "Da un Paese amico, li abbiamo avuti da un Paese amico". Niente. Rama non si è sbottonato e ha coperto Di Maio fino alla fine, almeno fino a ieri.

 

 

 

«Sapete, abbiamo imparato dai napoletani che non bisogna mai mollare un amico davanti alla polizia, e così io non mollo l'amico», ha scherzato il premier. Italiani e albanesi una faccia una razza, anzi, napoletani e albanesi in questo caso. Vien da chiedersi se Giggino rischi qualcosa oggi che il fatto è venuto a galla, o meglio, che è stato riferito da uno dei protagonisti, e vedremo se il titolare uscente della Farnesina riferirà la sua versione. Il Giggino che pensava che la Russia fosse un Paese del Mediterraneo e che vola in pizzeria trasportato dai camerieri di "Nennella" come Patrick Swayze (o l'Ape Maia, vedete voi) è lo stesso che ha, o avrebbe orchestrato un'operazione alla 007 con l'Albania? Cose da spy story per l'infante prodigio di Pomigliano d'Arco. Da non crederci: una rivelazione! «Adesso avrai i giornali contro», l'ha avvertito l'amico Rama, «diranno che sei addirittura un contrabbandiere», mestiere che comunque richiede un certo talento. Ma l'amico Edi allo stesso tempo l'ha anche rassicurato l'amico Giggino: «Luigi, ormai sei un uomo libero».

 

 

 

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