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Berlusconi, ritorno al Senato: "Perché Meloni è premier. Sempre con l'Occidente"

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Nove anni dopo l’ultima volta, Silvio Berlusconi è tornato a parlare al Senato. Lo ha fatto in occasione della dichiarazione di fiducia, che ovviamente voterà nei confronti del governo Meloni. Un intervento, quello del Cav, che è stato applaudito in piedi da tutto il centrodestra e poi dal governo, compresa la presidente del Consiglio. “Noi oggi voteremo convintamente la fiducia - ha esordito - e da domani lavoreremo con lealtà, con passione e con spirito costruttivo, per realizzare il nostro programma”.

 

 

Berlusconi ha rivendicato che parte del merito della salita della Meloni a Palazzo Chigi è suo: “Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c’è un’esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la nazione”. Poi il Cav ha messo un punto alle polemiche dei giorni scorsi sui famosi audio rubati sul conflitto ucraino.

 

 

“I nostri governi - ha sottolineato - hanno sempre avuto come stella polare del loro agire la libertà. Non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale, che nn fosse dalla parte dell’Occidente e della libertà. Noi naturalmente in questa situazione non possiamo che essere con l'Occidente, nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l'Ucraina. Noi dobbiamo lavorare per la pace e lo faremo in pieno accordo con i nostri alleati occidentali e nel rispetto della volontà del popolo ucraino. Su questo la nostra posizione è ferma e convinta, è assolutamente chiara e non può essere messa in dubbio da nessuno, per nessun motivo”.

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