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Covid, Schillaci "cancella" Speranza: bollettino e sanitari non vaccinati, cambia tutto

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Inizia la parabola di Orazio Schillaci ministro della Salute. E il governo Meloni marca subito un clamoroso cambio di passo rispetto al passato e rispetto alle politiche ultra-restrittive e contestatissime di Roberto Speranza. Le indiscrezioni erano trapelate già alla vigilia, ma ora le conferma il ministro in prima persona.

In primis, stop al bollettino giornaliero, alle cifre dell'emergenza Covid diffuse quotidianamente, soprattutto nell'ultimo anno uno strumento più atto a creare panico che informazione e controllo. Uno stop su cui, per esempio, da tempo insistevano esperti quali Matteo Bassetti.

Addio al bollettino quotidiano su casi, morti e ricoveri. La conta, come detto, diventa un report settimanale. Il ministero spiega che "a sei mesi dalla sospensione dello stato d'emergenza, e in considerazione dell'andamento del contagio da Covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti", informa il ministero diretto da Schillaci. Pertanto, annuncia una nota da Lungotevere Ripa, "anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell'epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva - si precisa - la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all'adozione dei provvedimenti del caso".

Dunque, un provvedimento che marca una differenza ancor più profonda e sostanziale. Schillaci infatti conferma che si procede velocemente verso il reintegro dei sanitari sospesi perché non vaccinati. Infatti per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all'obbligo vaccinale e l'annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione. Questo è quanto aggiunge la nota del ministero della Salute.

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