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Sinistra, Alessandro Sallusti: italiani contro l'Italia, roba da miserabili

Alessandro Sallusti
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«Quello che continua a stupirmi è che una intera parte d'Italia remi contro l'interesse nazionale italiano. Questa è una cosa alla quale non riuscirò mai ad abituarmi. La sinistra sembra felice di vedere l'Italia attaccata e possibilmente umiliata», ha detto ieri Giorgia Meloni riferendosi al tifo che la sinistra sta facendo a favore di chiunque attacchi l'Italia. Se ne faccia una ragione il premier, già Seneca aveva intuito che la prima arte che deve imparare chi aspira al potere è di essere capaci di sopportare l'odio e comunque meglio essere odiati per ciò che si è piuttosto che amati per ciò che non si è.

Ma filosofia a parte lo screditare il proprio paese dentro e fuori i confini se alla sua guida non c'è la sinistra è una vecchia storia che risale ai tempi della cosiddetta "Internazionale comunista", che nonostante sia passato un secolo non è mai stata davvero dismessa. Le regole di quell'associazione criminale - di cui ieri abbiamo ricordato la fine nell'anniversario della caduta del muro di Berlino - prevedevano appunto di portare avanti, tra l'altro, una "azione sovranazionale di propaganda sistematica, energica e capillare con ogni mezzo possibile".

 

Ancora oggi, insomma, se la sinistra italiana chiama quella francese risponde, quella tedesca si unisce al coro e così via creando un effetto eco che pare che tutto il mondo sia lì con i binocoli puntati su di noi in trepida attesa degli eventi. Cosa non vera, ovviamente, ma non per questo non pericolosa. Può essere infatti che in un mondo globalizzato qualche centrale finanziaria distratta prenda per buona la bufala vagante, si spaventi e inizi - semplifico - a dismettere investimenti o comunque a non puntare sulle possibilità di un paese descritto come una tirannia sull'orlo del baratro.

Ecco, questa è l'incoscienza della sinistra: muoia Sansone con tutti i filistei, perché per loro l'importante non è la crescita del benessere ma del partito. Partito che per altro fa acqua da tutte le parti, non soltanto non cresce ma è addirittura alla vigilia di una nuova, ennesima scissione. Screditare l'Italia per un italiano è come per un figlio parlare male dei genitori incolpandoli dei propri fallimenti. Cioè roba da miserabili.

 

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