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Silvio Berlusconi e Renzi, "la telefonata anti-Meloni"

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A che gioco sta giocando il Terzo polo? Una partita doppia: Carlo Calenda parla con Giorgia Meloni, mentre Matteo Renzi si affida a Silvio Berlusconi. In un panorama politico che potrebbe rimanere cristallizzato fino alle elezioni europee del 2024, visto che salvo clamorosi colpi di scena la maggioranza di centrodestra è blindata dagli eventi, dai numeri in aula e da una opposizione disintegrata, sono significativi i movimenti dell'ex premier, oggi leader di Italia Viva, che secondo il retroscenista del Corriere della Sera Francesco Verderami "ha in mente un progetto che comprenda quella parte di area moderata destinata a rimanere ai margini del futuro partito conservatore" cui punterebbe la Meloni. 

 

 

 

Renzi avrebbe chiamato il Cav per "aiutarlo a bilanciare Meloni", scrive Verderami, sottolineando come nel confronto tra Silvio e Matteo sia emerso come entrambi convengano sulla partenza "non entusiasmante" dell'esecutivo. Un pensiero che Berlusconi ha affidato ai big di Forza Italia, mentre Renzi avrebbe espresso direttamente a Giorgia, in uno "scambio di alcuni messaggi, ruvidi come può essere il confronto tra due personalità molto forti". Renzi avrebbe anche cercato di mettere in guarda il leader forzista dall'idea di fare asse con Matteo Salvini in funzione anti-Meloni, perché il Capitano "deve pensare piuttosto a garantirsi nel suo stesso partito". 

 

 

 

 

Da qui, la proposta di fare sponda con Italia Viva in Parlamento, trovando intese programmatiche per esempio sulla giustizia. Non è un caso che la tirata in aula di Renzi al processo Open contro il comportamento "eversivo o anarchico" delle toghe che lo hanno accusato somiglia tanto ai vecchi interventi anti-pm di Berlusconi. Peraltro, anche la linea del ministro Carlo Nordio sull'eliminazione del reato di abuso d'ufficio avvicina Terzo polo e centrodestra. La visione di Renzi, peraltro, va oltre Arcore e punta a inglobare in questo grande (velleitario?) progetto centrista anche quella parte del Pd balcanizzato che si ritroverà esclusa dai giochi al Congresso. 

 

 

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