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Carlo Calenda, dimissioni a raffica in Azione dopo l'incontro con la Meloni

 Carlo Calenda

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Il Fatto Quotidiano non si è arreso dopo che Carlo Calenda lo ha accusato di aver scritto “fesserie” in merito alle dimissioni in massa dal direttivo che riguardano la gestione della segreteria di Roma: chi le ha presentate resta convintamente in Azione e al fianco di Calenda. A distanza di un paio di giorni, il Fatto è però tornato all’attacco sostenendo che il leader del terzo polo ha un problema molto più serio di quello che vuole ammettere. 

 

 

“Non solo a Roma. Le fibrillazioni in Azione si registrano ovunque”, si legge sul Fatto, secondo cui in molti si starebbero lamentando della gestione personalistica del partito e della scarsa considerazione dei territori. “Carlo, hai un problema con i circoli in tutta Italia. Quella di Roma fa notizia, gli altri meno”, è il tweet di Annarita Di Giorgio. Proteste contro il “metodo Calenda” sarebbero in corso anche in Puglia, Basilicata, Reggio Calabria e Veneto. Fibrillazioni che sarebbero aumentate dopo l’incontro a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, apparentemente non gradito dalla base di Azione. 

 

 

Secondo il Fatto, l’incontro tra Calenda e la premier si presta a una doppia lettura: “Da una parte al leader di Azione preme farsi portavoce degli interessi di chi l'ha votato; dall'altra vuol rientrare nella grande partita delle nomine pubbliche. Anche in Parlamento c'è malumore per i contratti ancora non siglati per il personale e gli addetti stampa. Ognuno, tra Iv e Azione, vuole piazzare i suoi e, con 21 deputati e 9 senatori, forse non ci sarà posto per tutti”. 

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