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Salvini, scacco matto ai criminali in treno: un nuovo "esercito"

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Fabio Rubini
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In tre mosse Matteo Salvini è pronto a dare scacco matto alla microcriminalità che popola le stazioni italiane e a rendere questi luoghi più sicuri ed accoglienti per i viaggiatori. Come? Con più barriere agli ingressi, un “esercito” di oltre mille vigilantes e la creazione di una società ad hoc, la Fs Security, che avrà il compito di garantire la sicurezza dei viaggiatori sui treni italiani. Il piano del ministro, frutto di un accordo siglato ieri con Ferrovie dello Stato - e preceduto da un incontro col ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - è stato annunciato con un comunicato nel quale vengono dettagliati i particolari dell’operazione “Stazioni pulite”. I primi interventi verranno fatti a Milano, dove sarà ampliato il numero dei tornelli per limitare gli ingressi e dove verrà eretto l’edificio che ospiterà la Security Accademy, che avrà il compito di selezionare e formare gli oltre mille vigilantes che, nell’arco di tre anni, entreranno in servizio sui treni italiani. Iconico è anche il luogo scelto per la sede della nuova società: Rogoredo. E in particolare un’area di circa mille metri quadrati che verrà riqualificata e che i milanesi conoscono come “bosco della droga”.
 

A Roma Termini, invece, verrà ospitata la Control room nazionale per il monitoraggio, tramite gli esistenti impianti di video sorveglianza, delle stazioni sul territorio nazionale. E ci sarà pure una struttura che si occuperà in maniera specifica del contrasto alle frodi. La nota del ministero precisa poi che «i progetti di potenziamento dei gate saranno estesi alle grandi città tra cui Torino e Venezia e si sta pensando di dotare di ulteriori tornelli anche il Passante di Milano». Inoltre «in tutte le stazioni ad alto flusso, oltre Milano e Roma, sarà potenziato il personale operativo a partire dagli scali di Bologna, Venezia, Reggio Calabria e Palermo». Particolarmente interessato al progetto è il governatore Lombardo Attilio Fontana. «Credo non si debba più rinviare questa scelta fondamentale per i nostri cittadini e anche per la percezione di sicurezza che i nostri cittadini non hanno più. Noi siamo in contatto con il ministero per avere le autorizzazioni a eventualmente utilizzare sui treni regionali i vigilantes». Per la Lombardia questa potrebbe essere un passo avanti rispetto a una sperimentazione portata avanti subito dopo il Covid. Con un accordo quadro fatto con le polizie locali, infatti, il Pirellone aveva garantito dei servizi di vigilanza su alcune tratte. E i risultati avevano dato risultati positivi, con una riduzione significativa degli episodi di microcriminalità.

Ora il piano nazionale varato da Salvini potrebbe potenziare ulteriormente questi risultati. Giudizi positivi sul piano-Salvini arrivano anche dai sindacati. Per la Uil Trasporti servirà «per un concreto contrasto alle aggressioni», ma con un’avvertenza: «Questo piano va reso capillare e non dovrà riguardare solo le grandi stazioni». D’accordo anche la Filt Cgil: «Maggiore tracciabilità dei passeggeri e più personale dedicato alla sicurezza sono tra le soluzioni proposte dal sindacato per arginare il fenomeno delle aggressioni al personale addetto alle stazioni e ai treni».

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