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Carlo Calenda, "Renzi un mostro? Chi ha a che fare con lui..."

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Non c'è pace per il Terzo Polo. Nonostante la rottura con Matteo Renzi, Carlo Calenda precisa che "per ora i gruppi parlamentari rimangono uniti". A detta del leader di Azione "sul merito delle questioni si lavora bene e continuiamo a farlo. Poi vediamo cosa vuol fare Renzi nella vita. Io quello non lo so, ho rinunciato a capirlo".

Raggiunto da Sky Tg 24, l'europarlamentare torna sugli screzi che hanno allontanato l'ipotesi di partito unitario: "Invece di un'opposizione chiara - sostiene - si è dato il via a una serie di attacchi che non hanno senso. Non penso che Renzi sia un mostro ma sono stati 20 giorni di attacchi continui a cui non ho mai risposto. Alla fine la situazione è degenerata. Io ho interesse a che la cosa funzioni perché ci ho messo la faccia ma nessuno è tenuto a fare cose impossibili. Io ho risposto una sola volta con un post sbagliato dai toni troppo forti. La mia linearità in politica mi ha portato a scelte molto faticose, è costosa. Volevo spiegarlo e non sono riuscito. È stato l'unico mio attacco personale a fronte del quale ne ho ricevuti valanghe".

 

 

Ciò detto, "non sono in grado di obbligare la mia controparte a fare una cosa che non vuole". Cosa ne sarà del Terzo Polo non lo sanno neppure i diretti interessati: "Non posso che dire che evidentemente questo progetto è fallito" ma "non è che tutti debbano andare bene, ci sta che a un certo punto qualcuno cambi idea".

 

 

Il leader Iv "aveva già detto faccio un passo indietro perché faccio business, e non è successo" ma "il tema è politico, se uno dei due partiti non intende sciogliersi e continuare a fare politica come si fa?", si chiede Calenda. Ora il tema è "come ricostruire un lavoro fatto nel tempo durante la campagna elettorale, un lavoro gigantesco mandato in frantumi, e non ho capito perché ma non mi interessa nemmeno capirlo, cosa che accade a chi ha che fare con Matteo Renzi...".

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