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25 Aprile, Sallusti: "Lucia Annunziata indignata speciale, la sua specialità"

Alessandro Sallusti
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Tanto hanno fatto e tanto hanno detto che anche il 25 aprile di quest’anno va così, festa della divisione. Giorgia Meloni ha tenuto i nervi saldi, Ignazio La Russa si è divertito a prendere per i fondelli le sinistre con sadico cinismo, i soliti tipo Gad Lerner e Lucia Annunziata sono caduti nella trappola recitando come da copione il ruolo di indignati speciali, la loro specialità. Stasera cala il sipario, fine dello spettacolo e da domani si torna a lavorare, appuntamento all’anno prossimo, stesso copione e stessi attori e stessi comprimari alla Gianfranco Fini che come tutte le vecchie glorie non resistono alla tentazione di fare un giro di campo pur che sia. 

Il calendario dei perditempo prevede come prossimo turno del torneo “commedia all’italiana” la festa del Primo Maggio: fuori i politici antifascisti dentro i cantanti democratici, il famoso concertone di Roma, insomma Fedez e Ferragni al posto dell’Anpi, una specie di dopo Festival di Sanremo di inizio estate. Cosa diavolo c’entrino i cantanti con i lavoratori non si capisce ma va bene lo stesso, del resto neppure i sindacalisti hanno mai lavorato davvero un giorno in vita loro eppure saranno lì al gran completo. Ma superato anche quell’ostacolo mediatico - si passerà dal governo amico dei fascisti al governo nemico dei lavoratori - la strada per l’esecutivo dovrebbe farsi se non in discesa almeno piana. 

 

Un respiro di sollievo ma attenzione: a quel punto conteranno i fatti, non più le parole. Non dubitiamo che l’agenda sia pronta, dico che nell’aria c’è molta attesa, che le polemiche fin qui viste e ascoltate non hanno scalfito di un millimetro - lo testimoniano anche i sondaggi - la fiducia che gli italiani di ogni ordine e grado hanno riposto nelle urne nel settembre scorso. E che cosa si aspettano questi italiani? L’altro giorno uno di loro, uno che tutto il mondo conosce ed apprezza, me l’ha riassunto in modo assai efficace: «Giusto all’inizio fare catenaccio, ma ora vogliamo vedere il contropiede, vogliamo il gol che ci stupisca». Stupire, sorprendere: parliamo delle specialità di Giorgia Meloni. Per quel poco che ne so può accadere da un momento all’altro, un po’ di pazienza e ci sarà di che festeggiare oltre il 25 aprile e il Primo Maggio.

 

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