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Roberto Formigoni: "Perché al momento non mi candido alle Europee"

Roberto Formigoni
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A giugno 2024 si terranno le elezioni per un nuovo Parlamento europeo. Tra più di un anno quindi: un tempo molto lungo per i cittadini, ma ormai breve per la politica e i partiti. Questo ha spinto qualche giornale a lanciare lo “scoop” di una mia candidatura certa alle elezioni europee, aggiungendo anche il partito in cui mi candiderei, Fratelli d’Italia, e parlando di un pranzo tra me e Ignazio La Russa in cui l’accordo sarebbe stato sottoscritto (hanno anche indicato il ristorante). Perdonate se oggiscrivo di qualcosa che mi riguarda personalmente, ma molti mi hanno chiesto della cosa, e desidero che i lettori di Libero sappiano bene come stanno le cose.

Ho un ottimo e lungo rapporto coll’attuale Presidente del Senato La Russa, ma mai abbiamo affrontato l’argomento elezioni europee. È vero invece che molti amici di vecchia data e molti conoscenti più recenti stanno fortemente insistendo con me perchè mi candidi. E diversi esponenti politici, interrogati sull’argomento, hanno espresso una valutazione positiva, cito un solo esempio, il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha parlato di «un arricchimento per tutta Italia se Formigoni si candidasse». Dico subito che tante parole di stima e di incoraggiamento fanno ovviamente piacere. Ma soprattutto, il fatto che tante e tante persone, di diversa condizione sociale e diversa e anche grande autorevolezza mi indichino e mi spronino su una strada, mi obbliga a riflettere seriamente sulla possibilità. Per di più valuto molto positivamente l’azione che Giorgia Meloni sta svolgendo al governo, con determinazione e chiarezza di indirizzi.

Apprezzo anche la sua volontà di allargare FdI a esponenti del mondo liberale, riformatore, cattolico, alcuni dei quali ha già chiamato a collaborare nel ruolo di ministri. E devo anche aggiungere che, una volta diffusasi la notizia-non notizia di una mia disponibilità alla candidatura, anche dal mondo del Partito popolare europeo e di Forza Italia sono giunti apprezzamenti e inviti. E io sono e sono sempre stato in politica un popolare, un cattolico popolare, questa è la mia identità. Ma in questo momento la mia risposta è no. Continuo e continuerò a seguire la politica, a studiare e a scrivere di politica, a parlarne con i tanti con cui ho aperto un dialogo e con i nuovi che vorranno un confronto. E continuerò ad attenermi scrupolosamente ai doveri di questo periodo particolare della mia vita. Oggi la mia risposta è no, il tempo e la riflessione aiuteranno a dire la parola definitiva.

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