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Mario Segni: "La logica di Meloni è lineare, il governo vada avanti"

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Mario Segni, in una intervista a Il Corriere della Sera, si schiera dalla parte del governo e del premier Meloni, sul presidenzialismo. "La logica di Giorgia Meloni ha una sua linearità. Ma la lista bloccata che i cittadini si trovano di fatto ad approvare è il trionfo della partitocrazia peggiore. Ancora prima di parlare di presidenzialismo o di premierato bisogna scegliere la via dei collegi uninominali", spiega l'ex Dc. "Torniamo al Mattarellum, basta con i parlamentari nominati dai centri di potere, servono rappresentanti eletti dal popolo. È una premessa indispensabile".

 

 

E attacca Elly Schlein: "Trovo assurdo il chiudersi a riccio della sinistra. Ricordo l’impegno di Romano Prodi e Arturo Parisi per il maggioritario. Senza la spinta di Achille Occhetto le vittorie referendarie non ci sarebbero mai state". "I pericoli vengono dal caos, dalla frammentazione, dal non funzionamento delle istituzioni", prosegue Segni. "Il centrismo degasperiano fu il periodo più felice della nostra Repubblica. Bipolare e maggioritario, lì nacque la nuova Italia, con il Pil in crescita, in media, del 6,5 per cento per dodici anni".

 

 

Il governo deve andare avanti con la Riforma, "credo che sia compito di questo governo farla. Per la prima volta da tempo c’è una coalizione vincente e una leader indiscussa. È un fatto positivo", spiega Segni. "Hanno imparato a unirsi sotto ciò che è rimasto del maggioritario: la legge elettorale delle Regioni e dei Comuni. La spinta referendaria è esaurita, spetta alla maggioranza muoversi, basta con gli equilibrismi improbabili. Berlusconi era convinto che il collegio uninominale favorisse la sinistra, in virtù di una classe dirigente più preparata. Ma non è detto che sia così". "Serve un sistema forte di garanzie. Persone non di parte a guida delle Authority e guai a indebolire il ruolo della Corte costituzionale", conclude. "Insisto: una sinistra che si arroccasse farebbe un grande sbaglio e un danno a se stessa e all’Italia. Il ballottaggio mi vede favorevole in linea di massima, ma non è così dirimente".  

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