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Testamento Berlusconi, Fascina sfrattata? Le parole pesanti della famiglia del Cav

Roberto Tortora
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Quello del testamento di Silvio Berlusconi sta diventando un tetris di difficile incastro. Le ultime voci, che vorrebbero la sua ultima compagna, Marta Fascina, sfrattata entro tre mesi dalla villa di Arcore e per volontà stessa di Pier Silvio, sono state subito smentite all’ANSA da fonti vicine alla famiglia dell’ex-premier, scomparso lo scorso 12 giugno. Secondo la famiglia, infatti, “non hanno alcun fondamento voci di stampa relative a presunte prese di posizione nei confronti di Fascina, con la quale i rapporti sono eccellenti”. Nessuno sfratto, dunque, da Villa San Martino per la Fascina, ormai di casa ad Arcore negli ultimi anni di vita insieme al Cavaliere. 

La deputata, riconfermata alle ultime elezioni del 2022, compare nel testamento di Berlusconi, inserita in un secondo momento con la lettera ai figli del Gennaio 2022. In quel documento, presenti anche il fratello, Paolo Berlusconi, e l’amico e consigliere Marcello Dell’Utri. A quella che è stata la compagna dal 2020 fino al suo trapasso, spetterebbe una quota del patrimonio ereditata dai cinque figli.

 

Nelle donazioni, la Fascina è stata inserita con una quota di 100 milioni di euro. Il testamento, però, potrebbe essere oggetto d’impugnazione da parte della famiglia che, prima di elargire il denaro, dovrà stabilire l’effettiva autenticità e regolarità dei lasciti di Berlusconi. A generare dubbi è quella frase: “Se non torno” riferita al ricovero di allora al San Raffaele e al suo possibile decesso. Se l’interpretazione di questa piccola frase viene intesa come condizione stabilita dal testatore per il lascito, potrebbe allora aver perso efficacia, perché da quel ricovero Berlusconi poi tornò a casa. Se verrà dimostrata questa ipotesi, sia la Fascina sia Dell’Utri rischiano di non ricevere più nulla. Staremo a vedere.

 

 

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